Una delle cose più temute in ambito aziendale è essere preda di un attacco del sistema informatico. I danni che ne derivano possono portare anche al fallimento dell’azienda stessa. Il documento Cost of Cyber Crime rilasciato da Accenture e Ponemon Institute analizza ogni anno la situazione.
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Secondo i dati presentati ben il 98% delle aziende intervistate hanno subito un attacco malaware nel corso del 2017, dato che appare uguale a quello dell’anno precedente. All’ultimo posto per tipologia di attacco si piazza il ransomware che però appare raddoppiato nel 2017, essendo passati al 27% di attacchi contro il 13% del 2016. Inoltre il malaware è il tipo di attacco che provoca i danni economici maggiori. Ma andando a guardare i costi sostenuti per fare fronte a ciascuna tipologia di attacco, ponderati sulla sua frequenza, sono i danni causati da persone interne all’azienda a risultare al primo posto.
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Tra i danni considerati peggiori la classifica indica: interruzione delle attività, perdita di informazioni, perdita di ricavi e danni alle infrastrutture. Per quanto riguarda la prevenzione e quindi i costi sostenuti per far fronte al problema sicurezza, la spesa maggiore riguarda i sistemi di security intelligence (67%), seguiti da strumenti di governance delle identità e degli accessi (63%) e da controlli perimetrali avanzati (58%).
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Infine il report indica le misure migliori per prevenire gli attacchi. Prima di tutto costruire la sicurezza informatica partendo da strumenti di base certificati con un aggiornamento continuo, poi eseguire test che sottopongano il sistema a stress continui in modo da individuare i punti deboli dell’azienda, infine investire in tecnologie all’avanguardia, capaci di garantire un controllo continuo.