Si è conclusa il 21 settembre l’edizione 2017 del Forum S@lute, evento promosso da ForumPA e Allea in programma nella Capital presso il Centro Congressi Roma Eventi: due giornate di eventi, convegni, incontri mirati a discutere sull’innovazione in ambito sanitario, proporre soluzioni per favorire il benessere delle persone, migliorare la reputazione delle istituzioni e delle aziende sanitarie, premiare e valorizzare best practice locali.
=> Protezione dati e Cloud Computing nella Sanità
Nel corso della manifestazione sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dall’Osservatorio Netics, guidato da Paolo Colli Franzone, volta a monitorare lo stato della sicurezza informatica nelle organizzazioni che compongono il Sistema Sanitario Nazionale.
Stando agli esiti dello studio, il 19,7% delle ASL/Ospedali coinvolti non è in grado ripristinare i propri sistemi informativi in caso di cyber attack entro 4 ore, mentre il 41,6% dei responsabili IT interrogati sottolinea un ampliamento preoccupante dello Shadow IT (impiego di software non ufficiali da parte dei medici ospedalieri veicolando dati clinici ai pazienti).
Per il 90% dei responsabili IT, inoltre, le risorse messe a disposizione per la sicurezza informatiche sono eccessivamente esigue. A tal proposito, le ASL situate nelle Regioni del Sud Italia spendono in investimenti IT una percentuale pari allo 0,4%, contro lo 0,9% che caratterizza la media nazionale.
«L’esposizione dei dati sanitari a possibili attacchi da parte della cybercriminalità o a crush di sistema derivanti dallo stato di obsolescenza delle infrastrutture informatiche è figlia della carenza di budget da investire in innovazione, di una cultura della sicurezza ancora embrionale presso gli operatori sanitari e di una infrastruttura normativa non sufficientemente cogente e arretrata, rispetto al resto del mondo – afferma Paolo Colli Franzone, direttore scientifico dell’area Digital di S@lute e presidente dell’Osservatorio Netics -. Con questa ricerca, lanciamo a S@lute un serio campanello d’allarme, rispetto alla necessità urgente di garantire agli oltre 60 milioni di assistiti dal SSN livelli adeguati di tutela dei dati sanitari.»
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