Un recente provvedimento del Consiglio di Stato sottolinea come sia illegittimo differenziare la tassa rifiuti stabilendo importi diversi per i cittadini residenti e coloro che, invece, hanno residenza fuori dal territorio comunale.
=> Classifica dei Comuni che spendono troppo
La sentenza n. 4223 del 6/9/2017 specifica che l’importo da pagare deve basarsi esclusivamente su dati oggettivi e tecnici, evitando attribuzioni che non tendono conto di criteri omogenei e regolari.
Una misura che interessa molti cittadini e molte amministrazioni comunali, che con tutta probabilità andranno incontro a possibili richieste di rimborso. Ne parla il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo:
«Si tratta di una sentenza molto importante che mette fine al principio di tassazione medievale secondo cui, se non è del luogo, il cittadino deve pagare di più al Comune che lo ospita. Si apre così la strada per migliaia di rimborsi, come già avvenuto con le varie sentenze della Cassazione che hanno dichiarato illegittima l’Iva applicata sulla bolletta della Tari. Le sedi del Movimento raccoglieranno le segnalazioni dei cittadini che negli anni hanno pagato un surplus illegittimo sulla tassa dei rifiuti e chiederanno i rimborsi agli enti locali.»
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