Oltre la metà dei musei italiani, il 52%, è attiva sui social network, soprattutto su Facebook, Twitter e Instagram.
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Una percentuale importante sottolineata dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, relativa al 2016, che segnala anche come tra le istituzioni museali sia in aumento l’uso di strumenti di comunicazione digitale, compresi portali web e newsletter.
Secondo l’Istat, tuttavia, i musei dovrebbero compiere passi in avanti per quanto riguarda la fruizione di servizi digitali: se il sito web è utilizzato dal 57% dei luoghi di cultura, il 41% ha un account sui social network e il 25% gestisce newsletter per comunicare le iniziative al pubblico.
Solo il 20%, invece, ha attivato servizi digitali dedicati alle collezioni e la connessone wi-fi gratuita è offerta solo nel 19% dei casi.
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«Le istituzioni culturali si trovano oggi di fronte a una doppia sfida – afferma Michela Arnaboldi, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali. – Non basta attrarre visitatori, ma occorre trovare il modo per comunicare il proprio patrimonio in un modo nuovo, che lo renda più prossimo alle esigenze di conoscenza ed esperienza di cittadini e turisti. Molte istituzioni hanno raccolto la sfida di trasformarsi per divenire più efficienti e parlare a nuovi e vecchi pubblici. L’innovazione digitale, che ha determinato un radicale cambiamento dei paradigmi di mercato negli ultimi anni, potrebbe ora rappresentare un fondamentale fattore di trasformazione per il settore culturale.»
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