L’Agenzia per l’Italia digitale ha reso note “le modalità di acquisizione di beni e servizi Ict nelle more della definizione del piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione“.
=> Spesa digitale delle PA ridotta a metà
Una sorta di guida per le PA finalizzata a promuovere una gestione intelligente della spesa Ict, mirata ad agevolare l’attuazione del programma varato dal 2017 e conseguire gli obiettivi fissati dalla Legge di Stabilità 2016.
Le PA devono redigere il piano di integrazione alle infrastrutture immateriali e trasmetterlo all’Agid, inerente le applicazioni come Spid, PagoPA, Anpr, ComproPA e NoiPA.
Non possono essere effettuati, inoltre, acquisti di beni e servizi informatici se non combaciano con i dettami del piano triennale: in particolare, è necessario che si rispettino eventuali obblighi di acquisizione centralizzata (convenzioni Consip, Mercato elettronico della PA, convenzioni-quadro e simili).
Le società inserite nel conto consolidato Istat, infine, sono tenute a verificare la disponibilità di strumenti di aggregazione prima di effettuare acquisti di beni e servizi informatici in via autonoma:
«Ogni qual volta le amministrazioni e le società non possano ricorrere ai detti strumenti a causa dell’indisponibilità del bene/servizio o della sua inidoneità al soddisfacimento del fabbisogno, ovvero nei casi di necessità ed urgenza comunque funzionali per assicurare la continuità della gestione amministrativa, esse potranno procedere ad acquisti autonomi soltanto previa autorizzazione motivata dell’organo di vertice amministrativo.»