È destinata a originare una catena di ricorsi da parte degli studenti la sentenza del Consiglio di Stato che condanna l’ateneo di Pavia a risarcire 8 milioni di euro per il triennio 2010/2012 più interessi e spese legali per aver applicato tasse universitarie eccessivamente esose.
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Il Consiglio si è espresso in merito alla protesta messa in atto dagli studenti dell’Udu di Pavia nel 2010 contro l’ateneo della città lombarda. Il motivo? Il rapporto tra quanto versato complessivamente e il budget erogato come Fondo di finanziamento ordinario superava il 20%, soglia fissata dal Governo.
«Questa sentenza risulta di fondamentale impatto politico – ha affermato Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari. – I giudici di Palazzo Spada scoprono infatti una situazione di potenziale illegalità per la maggior parte degli atenei italiani, ovvero tutti quelli che, senza lo scorporo totale delle tasse pagate dagli studenti fuoricorso, non avrebbero rispettato il vincolo del rapporto massimo del 20 per cento tra il gettito della tassazione studentesca e quanto ricevuto dallo stato come Fondo di finanziamento ordinario.»
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Intanto, il Governo Renzi ha annunciato la possibile revisione del sistema che regola le tasse universitarie, anche al fine di limitare il calo di immatricolazioni attraverso la concessione di agevolazioni per le famiglie meno abbienti. L’esenzione dal pagamento delle tasse, secondo alcune anticipazioni non ancora confermate, potrebbe essere destinata a coloro che superano almeno otto esami in possesso di reddito ISEE non superiore a una data soglia, 13 o 15mila euro.