A partire dal 25 novembre i medici saranno tenuti a rispettare nuove regole per quanto riguarda gli orari di lavoro, i riposi e la durata dei turni.
L?Italia recepisce infatti una normativa UE che vieta turni massacranti ed estenuanti maratone in ospedale, imponendo riposi obbligati che durino non meno di 11 ore, 48 ore massime di lavoro settimanale e turni non superiori a 13 ore consecutive.
Se per i medici i benefici saranno evidenti – basti pensare alla capacità di lavorare con meno stress e offrire un?assistenza migliore ai pazienti – per le strutture ospedaliere i problemi saranno molteplici.
Sono numerose le Regioni che faticheranno ad applicare le nuove norme a causa della carenza di personale, mentre si prospetta l?ipotesi di infliggere sanzioni alle Asl che non si adeguano alla normativa.
Per attuare i limiti imposti a livello europeo, infatti, occorrerebbe reclutare circa 4 o 5mila medici in più, come sottolinea l sindacato degli ospedalieri Anaao.
«Senza assumere altri colleghi – afferma Carlo Palermo, vice segretario nazionale Anaao-Assomed – sarà difficile rispettare la normativa europea sui riposi, e si rischiano le ispezioni della Direzione territoriale del lavoro. Non bisogna dimenticare anche i rischi che i colleghi costretti a fare turni più lunghi di quelli previsti dalle nuove regole, potrebbero correre in caso di errori e danni ai pazienti. Avranno la copertura assicurativa se hanno lavorato più di quanto stabilito?.»