Una tassa sui condizionatori che potrebbe gravare non poco sulle famiglie: questa la notizia che ha allarmato gli italiani stretti dalla morsa del caldo, prontamente smentita dal Mise.
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Non si tratterebbe di un nuovo balzello ma solo di una normativa stabilita a livello europeo e introdotta in Italia nel 2014: è previsto l?obbligo di dotarsi di libretto di impianto e di effettuare controlli periodici quadriennali agli apparecchi per l?aria condizionata, ma solo per chi utilizza impianti superiori ai 12 Kw.
Un limite importante, come ribadito dal Mise, che sottolinea come questo limite eviti il coinvolgimento della maggior parte delle famiglie italiane, che non utilizzano impianti di questa portata.
L?obiettivo della normativa è migliorare l’efficienza energetica nel condizionamento e tutelare l’ecosistema, incentivando il risparmio economico.
Secondo Federconsumatori e Adusbef, tuttavia, i rincari potrebbero riguardare gli stessi consumatori anche se in via indiretta: gli esercizi commerciali costretti ad aumentare la spesa per gli impianti potrebbero poi aumentare i prezzi per recuperare queste risorse.
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Anche a tal proposito il Mise ribadisce:
«Quanto a impianti di maggior potenza installati presso gli esercizi commerciali, occorre evidenziare che a fronte della spesa per la corretta manutenzione, vi sono importanti vantaggi. Infatti, oltre a garantire la sicurezza, la riduzione dei consumi per il miglioramento dell’efficienza comporta una riduzione della spesa per la bolletta energetica.»