Sanità digitale: a che punto siamo?

di Teresa Barone

14 Maggio 2015 09:00

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Stato dell?arte della sanità digitale: investimenti, servizi online per i cittadini e prospettive future.

Per la sanità digitale è tempo di bilanci: gli investimenti del 2014 ammontano a 1,37 miliardi di euro, pari tuttavia al solo 1,3% della spesa sanitaria pubblica.

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A rivelarlo è la ricerca condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano relativa al 2015, indagine che ha coinvolto 130 strutture sanitarie e un campione di 160 “addetti?, tra CIO, Direttori Generali, Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari.

L?impegno cresce, quindi, ma la strada per ottenere tutti i possibili vantaggi è ancora lunga, basti pensare alle risorse che si risparmierebbero con la diffusione capillare della cartella clinica elettronica (1,6 miliardi di euro) e grazie a una valida offerta di servizi digitali agli utenti (350 milioni di euro annui a beneficio delle strutture sanitarie e 4,9 miliardi di euro a vantaggio dei cittadini).

Paolo Locatelli, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, commenta i dati:

«Da un lato, questa accelerazione è dovuta alla necessità di aggiornare e mettere in sicurezza sistemi la cui manutenzione era stata trascurata negli ultimi anni. Dall?altro, le Direzioni aziendali sono sempre più consapevoli della necessità improcrastinabile dell?innovazione digitale dei sistemi di cura: il 61% ritiene che le tecnologie digitali debbano supportare l?innovazione e il miglioramento dei processi dell?azienda e il 24% che possano abilitare nuovi modelli di cura e assistenza.»

Le aziende sanitarie sembrano puntare maggiormente sulle innovazioni offerte dalla cartella clinica elettronica e dalle soluzioni di Disaster Recovery, ma anche sui sistemi di gestione e conservazione dei documenti in linea con la nuova normativa sulla Fatturazione Elettronica verso la PA.

Solo in poche regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Sardegna e Provincia Autonoma di Trento), tuttavia, esistono piattaforme funzionanti e accessibili per la gestione del fascicolo sanitario elettronico, sebbene anche Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Valle d?Aosta stiano compiendo sforzi notevoli in questo ambito.

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Allo stesso tempo, l?indagine sottolinea come la percentuale della popolazione che non è informata su queste innovazioni in ambito sanitario sia notevole (83%), mentre solo il 13% dei cittadini ha sfruttato la possibilità di prenotare online le prestazioni mediche nel corso dell?ultimo anno.

A riscuotere maggiore successo sono invece le App relative alla sfera della salute e al benessere, utilizzate da un numero crescente di cittadini.