La Giunta della Regione Sardegna annuncia l?aumento della tassa per il diritto allo studio, raddoppiata rispetto al 2014: da 62 euro si passa a 140 euro nell?anno accademico 2014-2015, importo da versare in un?unica soluzione da parte di chi ha un reddito che supera i 25mila euro.
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Una decisione che ha destato numerose polemiche, suscitando la reazione dell?Università di Cagliari e dello stesso rettore Giovanni Melis, il quale focalizza l?attenzione sul fatto che l?aumento è stato deciso ad anno accademico inoltrato:
«Non comprendiamo come mai sia stata presa questa decisione senza prima consultare l’Università. Si tratta poi di un aumento deciso ad anno accademico in corso, che dunque ricade sulle spalle di famiglie che hanno deciso di iscrivere i propri figli sapendo che l’importo di questa tassa ammontava alla metà.»
Da parte dell?assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, arriva tuttavia una risposta che illustra come la scelta di incrementare la tassa sia dovuta a una misura varata dal Governo:
«L’adeguamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario non è una scelta della Giunta regionale, ma un obbligo di legge a cui la Sardegna provvede per ultima, con un ritardo di oltre due anni. Fino all’ultimo abbiamo lavorato per riuscire ad ottenere una deroga che, per ragioni di equità nazionale, ci è stata infine negata.»
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È sempre l?assessore a sottolineare l?impegno della Giunta per elevare la soglia minima del reddito, in modo tale da ampliare la platea degli studenti beneficiari delle agevolazioni per il diritto allo studio.