Smart City MED: focus sulle città del Sud

di Teresa Barone

28 Febbraio 2014 09:30

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Prende il via a Napoli il 27 marzo la prima edizione di Smart City MED, incontro e confronto tra le potenziali città intelligenti del Mediterraneo.

È in programma dal 27 al 29 marzo 2014 a Napoli la prima edizione di Smart City MED, evento organizzato in occasione di EnergyMed e realizzato grazie a FORUM PA e all’Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA).

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La manifestazione, che si svolgerà con la collaborazione degli Enti locali della Campania e il coinvolgimento dell’ANCl, focalizzerà l?attenzione sulle realtà urbane del Sud come potenziali Smart City ricche di risorse da sviluppare: a confrontarsi saranno i Governi locali, le imprese e i cittadini tutti impegnati a tracciare i contorni delle città del futuro basate sulla sostenibilità, su una migliore organizzazione dei servizi a disposizione dei cittadini sulla realizzazione di un ambiente urbano maggiormente vivibile.

Perché la scelta di Napoli come sede dell?evento? Lo spiega il vice sindaco Tommaso Sodano: «Si pone come centro di raccordo per dare un’opportunità per tutti gli innovatori delle città e per le imprese che le accompagnano sulla strada dell’innovazione, facilitando l’incontro e l’alleanza di quei soggetti pubblici e privati che costituiscono la base di qualsiasi cambiamento.»

Protagonisti di Smart City MED sono anche le città dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo, infatti finalità della manifestazione è quella di favorire il confronto per studiare una strategia di cooperazione internazionale. Un concetto sottolineato da Carlo Mochi Sismondi, presidente di FORUM PA:

«Pensiamo che il Mediterraneo abbia molto da dire riguardo alle città. Esso è portatore di un paradigma che si fonda su specificità storiche e culturali dalle potenzialità straordinarie. Queste devono però oggi trovare una politica intelligente, preparata e lungimirante che sappia leggere le possibilità che la tecnologia mette a disposizione delle città non per farne una vetrina di gadget, ma per creare quella infrastruttura tecnologica abilitante che faccia da supporto alla visione olistica e peculiare che ogni città deve elaborare per il proprio futuro.»

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