Sono gli atenei situati nelle città del Nord Italia a conquistare il primato di università più care della penisola, con Milano in cima alla lista. Lo si evince da uno studio condotto dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.
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Il rapporto 2013 mette in evidenza l?esistenza di un sensibile divario tra le tasse universitarie versate dagli studenti nelle varie Regioni italiane, illustrando tuttavia come gli atenei meno esosi siano quelli localizzati nel Centro a discapito di quelli del Sud.
Se a Milano la spesa media per ogni studente si aggira intorno ai 748 euro annui, a Padova si parla di 722 euro. In ogni caso la media nazionale è superiore del 3% rispetto a quella rilevata nel corso dell?anno accademico 2012-2013. Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori, precisa tuttavia come il calcolo debba tenere conto anche degli eventuali evasori che non dichiarano il reddito effettivo per ottenere riduzioni e agevolazioni:
«Il fatto che le famiglie di alcuni ragazzi dichiarino redditi inferiori a quelli che realmente percepiscono porta alla crescita progressiva del numero di studenti che rientrano nelle fasce più basse: questo innesca la riduzione dei fondi da distribuire, penalizzando quindi coloro i quali hanno davvero bisogno di usufruire dell?istruzione pubblica a costi accessibili».
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Questa classifica arriva pressoché contemporaneamente al World University Rankings 2013-2014 stilato dal Times Higher Education, la graduatoria delle migliori università mondiali valutate sia sulla base delle prospettive di carriera sia sul numero di pubblicazioni, come anche sulla didattica e sulle potenzialità della ricerca. Per leggere il nome di qualche ateneo nazionale bisogna andare oltre la duecentesima posizione, trovando Trento, Milano-Bicocca, Trieste, Torino, Pavia, Bologna, Milano Statale, Politecnico di Milano, Padova, Pisa, Salento, Sapienza di Roma, Aldo Moro di Bari, Ferrara, Firenze.