Maturità al via tra polemiche e aria di cambiamento

di Teresa Barone

20 Giugno 2013 10:00

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Secondo giorno di prove per l?esame di maturità 2013, iniziato tra le critiche degli studenti scontenti e le novità annunciate dal Ministro Carrozza.

L?esame di maturità 2013 è iniziato ieri per quasi mezzo milione di studenti, alle prese con consueto il tema di italiano che sembra aver “regalato? ai giovani maturandi alcune sorprese inattese.

=> Leggi come l?esame di maturità diventa sempre più social

Se per il MIUR la scelta più comune tra gli studenti è stata il saggio breve di argomento tecnico-scientifico, sul quale si è cimentato il 21,8% dei maturandi, non sono mancate le polemiche riguardo la traccia scelta dal Ministero per l?analisi del testo, un brano dell?autore triestino Claudio Magris a quanto pare poco noto agli studenti.

Numerose le proteste dei protagonisti della maturità, tanto che i social network hanno immediatamente visto crescere i commenti negativi in tema #Magris.

Esame di maturità 2013 => il toto-tracce della prima prova

La traccia “La ricerca scommette sul cervello? è stata selezionata dal 21,8% degli studenti, mentre il 20,3% ha preferito il tema di ambito artistico-letterario “Individuo e società di massa?.

Il tema “Stato, mercato e democrazia?, titolo di ambito socio-economico, è stato svolto dal 16,3% degli studenti, mentre il 15,3% ha optato per l?analisi del testo.

“Gli omicidi politici? hanno catturato l?attenzione del 14% dei maturandi, il tema di carattere generale “La rete della vita? è stato svolto dall?11% solo l?1,3% ha scelto il tema storico sui Paesi emergenti dell?area Brics.

=> Leggi la polemica sui bonus maturità

Il Ministro dell?Istruzione Maria Chiara Carrozza – che ha definito le tracce fattibili sottolineando come l?esame di maturità rappresenti un allenamento per gli esami futuri della vita ? ha messo in evidenza la necessità di ripensare l?esame di Stato rendendolo funzionale all?ingresso nel mercato del lavoro.

«Occorre ripensare l’esame di maturità e gli ultimi due anni delle scuole superiori in funzione dell’orientamento sul futuro. Si deve studiare per l’esame, ma anche pensare a cosa si studierà e dove si lavorerà dopo. L’esame deve essere sempre impegnativo, sennò non ha senso farlo, ma non ci si deve concentrare solo sull’esame».