È polemica sul calcolo del Bonus maturità, il punteggio assegnato ai maturandi che influisce sul superamento del test di ingresso alle facoltà universitarie a numero chiuso, quindi Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni Sanitarie.
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Secondo una analisi effettuata dal portale Skuola.net, infatti, in una scuola su cinque gli studenti non potranno ottenere il Bonus massimo anche se il voto finale sarà 100, mentre in altri istituti sarà sufficiente raggiungere la soglia minima di sbarramento (80/100) per conquistare tutti i 10 punti bonus.
Skuola.net ha monitorato le cifre relative alle 6572 scuole pubblicate, insieme alla tabella di conversione tra il voto di Maturità e il bonus, sul portale ministeriale Universitaly. Stando ai dati, infatti, i maturandi possono conseguire da 4 a 10 punti solo se il voto è superiore all?80, e tenendo conto anche della fascia di appartenenza percentile diversa a seconda della scuola.
«I punteggi cambiano da scuola a scuola in base ai voti ottenuti lo scorso anno scolastico. Il meccanismo non è di semplice interpretazione. E tra l?altro analizzando la tabella di Universitaly emergono alcune disparità: ci sono scuole in cui per prendere il massimo dei punti basta arrivare a 80/100 alla Maturità, perché 80 corrisponde al 95mo percentile. Ce ne sono altre in cui non basta nemmeno il 100 e anzi serve il 100 e lode, perché il 95 percentile è pari a 101, ovvero al 100 e lode».
Secondo il Decreto Ministeriale 24 aprile 2013 n. 334 (Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2013/2014):
«Il punteggio viene attribuito esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto di maturità almeno pari a 80/100, rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell?anno scolastico 2011/12. […] Qualora a intervalli percentili diversi corrisponda lo stesso voto di maturità, al candidato viene attribuito il punteggio medio dei rispettivi intervalli percentili.»
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Una tipologia di calcolo che non piace a molti, e che necessita una semplificazione anche secondo il neo Ministro dell?Istruzione Maria Chiara Carrozza.