Intervista a Danilo Cioffi, Responsabile Public Sector di EMC Italia

di Teresa Barone

29 Maggio 2013 15:00

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PubblicaAmministrazione.net intervista Danilo Cioffi, Responsabile per il Public Sector della multinazionale EMC Italia.

Il mercato della Pubblica Amministrazione è sempre più al centro della strategia di crescita e sviluppo di EMC Italia, che anche quest?anno partecipa a Forum PA (in programma al Palazzo dei Congressi di Roma fino al 30 maggio) presentando i punti chiave dell?offerta per le PA e le organizzazioni sanitarie: Big Data, Cloud Computing e Sicurezza.

PubblicaAmministrazione.net ha intervistato Danilo Cioffi, Responsabile per il Public Sector della multinazionale.

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1. Data la vostra esperienza sul campo, quali sono gli ostacoli più difficili da superare per arrivare alla completa digitalizzazione della PA?

Innanzitutto, ci tengo a sottolineare che considero personalmente le linee guida contenute nell?attuale Agenda Digitale un nuovo percorso all?insegna della semplificazione, della diffusione, della condivisione e dell?efficienza, oltre che l?evidenza di un trend positivo, che vede assegnare all?ICT un ruolo di primaria importanza per liberare l?Italia dagli storici pesi e inerzie infrastrutturali. Credo che, fino a questo momento, il più grande ostacolo alla completa digitalizzazione della PA sia stata la difficoltà di sviluppare un percorso di riforme integrato, in cui la riformulazione delle regole possa procedere in parallelo con il rinnovamento degli strumento operativi. Solo in questo modo, oltre ad ottimizzare i costi, sarà davvero possibile rinnovare dalla base i processi, vero elemento chiave del cambiamento. Un altro ostacolo, di carattere più tecnologico, credo sia rappresentato dalla “non interoperabilità? fra sistemi spesso commissionati da diverse amministrazioni a diversi fornitori.

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2. Big Data e sicurezza: quali sono i principali fattori di rischio e le possibili soluzioni?

La quantità di informazioni nella Pubblica Amministrazione continua a crescere, rappresentando un duplice problema in termini di costi e di qualità dei servizi. Le ragioni di questa crescita sono molteplici. Dalla dematerializzazione dell?informazione che ha l?effetto di aumentare progressivamente la dimensione degli archivi digitali, al numero crescente di utenti che produce e richiede informazioni digitali. A questo, si aggiungono nuove normative che chiedono il mantenimento sicuro delle informazioni nel tempo. In questo senso, per la Pubblica Amministrazione diventa di fondamentale importanza adottare un approccio che consideri la sicurezza come parte integrante di ogni progetto. Si parla di sicurezza dei dati e delle informazioni, spesso sensibili, che vengono interessati dai workflow e devono essere protetti durante ogni passaggio. Ma anche di conformità alle normative che sempre più spesso vengono promulgate e che richiedono una tracciabilità delle informazioni oltre alla possibilità di ripercorrerne in ogni momento il percorso, la situazione e le attività effettuate su di esse. EMC è stata una delle prime aziende ad investire concretamente in questo ambito, forte di una business unit (RSA) che si occupa specificatamente di sicurezza.

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3. Uno dei tre workshop EMC in programma al Forum PA 2013 verterà sulla Healthy Transformation: in che modo i Big Data possono migliorare il sistema sanitario?

Si tratta di uno degli aspetti su cui EMC punta maggiormente. Partiamo da un dato reso noto di recente dalla Ricerca 2013 dell’Osservatorio Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano: una rivoluzione digitale completa per la Sanità italiana porterebbe benefici di circa 15 miliardi l’anno per il Sistema Paese. La tecnologia rappresenta, quindi, per la Sanità un elemento essenziale: la base per poter realmente innovare i processi e i servizi, consentendo di razionalizzare e ottimizzare le procedure gestionali e amministrative, migliorare la qualità degli iter clinici e sanitari e raggiungere elevati livelli di continuità assistenziale. All?interno di questo contesto, i Big Data rappresentano senza dubbio la tecnologia in grado di offre i benefici più significativi all?intero settore in termini di gestione e controllo, migliorando l?efficienza del sistema, ma anche di ricerca e sviluppo, incrementando la qualità di cure e medicinali. Non si tratta quindi solo di ottimizzazione dei costi, bensì di iniziare a utilizzare i dati e l?innovazione tecnologica per sviluppare nuovi processi organizzativi e regole funzionali. Un esempio potrebbe essere quello di creare, grazie ai Big Data, dei sistemi che permettano ai medici di condividere informazioni, esperienze e risultati. Un serbatoio prezioso di dati, facilmente accessibile, per essere sempre più efficaci nella cura e nella ricerca, grazie all?integrazione della conoscenza.

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4. Quali sono i principali vantaggi del Cloud Computing per le aziende pubbliche e quali sono le soluzioni proposte da EMC alle PA?

Sono convinto che il Cloud Computing rappresenti uno strumento essenziale per permettere alla PA di ripensare i propri processi. Il Cloud da solo sarebbe in grado di iniziare il cammino verso la de-materializzazione dei dati, spostandoli verso servizi pay-per-use in modalità remota. In questo modo, si riuscirebbe a incrementare la facilità di condivisione delle informazioni, nonché la flessibilità nell?utilizzo degli strumenti tecnologici, fattore che semplificherebbe il lavoro degli amministratori, ma anche degli utenti. Inoltre, il cloud avrebbe l?effetto di ridurre notevolmente i costi legati all?approvvigionamento di infrastrutture IT, al loro mantenimento e alla loro evoluzione.

Alla fine del 2009 EMC, insieme a Cisco e VMware, ha dato vita a una alleanza strategica denominata VCE (Virtual Computing Environment), una coalizione tra leader di mercato capaci di condividere una visione vincente e innovativa nell?ambito del Cloud Computing, oltre a unire il meglio della propria tecnologia e competenza: Cisco per le tecnologie UCS, EMC per le tecnologie leader in ambito Storage, Information Security (RSA) e Unified Infrastructure Management (IONIX) e VMware per le piattaforme di virtualizzazione. Il target di riferimento riguarda proprio le grandi organizzazioni della PA o i raggruppamenti di piccole e medie amministrazioni che, consorziandosi, possono mettere a fattor comune le energie e le risorse, consentendo un forte aumento dell?efficienza ed un notevole risparmio. Questo approccio tecnologico costituisce, ad oggi, una grande opportunità per le amministrazioni, siano essere centrali o locali. All?estero vi sono già sperimentazioni concrete da parte dei governi centrali (a esempio in Gran Bretagna ed in Irlanda) in questa direzione. Il progetto è stato ribattezzato “G-Cloud? (Government Cloud) e riguarda la costruzione di un prototipo di Private Cloud che eroghi servizi di tipo SaaS dedicati alle esigenze specifiche delle amministrazioni del Governo Centrale. Inizialmente si vogliono affrontare i problemi legati alla dematerializzazione e successivamente quelli più specifici delle singole Amministrazioni.