Un dibattito sull?uso degli e-book in ambito universitario, ma anche l?occasione per gli studenti italiani di vincere un contributo economico per pagare le rette annuali. L?Associazione Italiana Editori lancia il concorso “è-book?, invitando tutti gli under 30 iscritti presso uno degli atenei italiani a formulare uno slogan efficace per la prossima campagna degli editori incentrata sul valore dei testi digitali.
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Il concorso, che ha preso il via il 23 aprile grazie alla collaborazione della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), dell?Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e dell?Associazione italiana dei Comunicatori d?Università (AICUN), mette in palio cinque premi di 2mila euro cadauno destinati ai giovani studenti che, in soli 50 caratteri, scriveranno lo slogan più innovativo ed efficace partendo da uno spunto ben preciso: “All?università i libri li compro perché??.
I contributi economici possono essere utilizzati per il pagamento delle tasse universitarie, oppure essere spesi acquistando libri o e-book.
Per partecipare è sufficiente compilare, entro il 23 maggio, un questionario pubblicato sul sito dell?AIE inerente l?uso delle tecnologie applicate allo studio, trascrivendo anche lo slogan ideato (che può essere anche scritto in inglese, francese, tedesco e spagnolo).
Ecco la presentazione del progetto di Mirka Daniela Giacoletto Papas, presidente del Gruppo Accademico professionale di AIE.
«Questo concorso diventa così un?occasione seria per coinvolgere gli studenti universitari e puntare i riflettori proprio sul loro futuro: libro, lettura, apprendimento sono gli strumenti per affrontare la vita, sono il vantaggio competitivo per posizionarsi nel mondo. Sono questi i temi su cui viene chiesta la loro partecipazione e il loro contributo attivo. Di qui la sfida a “lavorare con noi?, in squadra, per inventare lo slogan che sarà alla base di una campagna rivolta ai loro coetanei, nel loro “codice?, da proporre nelle università italiane, per persuaderli a investire sulla loro cultura e utilizzare al meglio quei contenuti necessari allo studio universitario ma indispensabili a creare e consolidare una cultura per la vita».