Il Garante della Privacy si scaglia contro alcuni Comuni italiani rei di aver pubblicato online i dati sulla salute dei cittadini, una pratica illecita e pertanto soggetta a sanzioni ai danni delle amministrazioni locali.
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Il Codice della Privacy vieta esplicitamente la diffusione delle informazioni sulla salute delle persone, pertanto la pubblicazione sui portali dei Comuni violano questo principio che deve essere rispettato nonostante la nuova legge sulla trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.
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Sotto accusa sono alcune ordinanze emanate da dieci Comuni italiani e relative ai trattamenti sanitari obbligatori stabiliti, appunto, dalle amministrazioni. Il Garante ha disposto l?oscuramento di queste informazioni, imponendo ai sindaci di attivarsi per garantire la rimozione dei dati dai motori di ricerca.
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Chiaro a tal proposito il commento di Antonello Soro, Presidente dell?Autorità:
«La sacrosanta esigenza di trasparenza della Pubblica amministrazione non può trasformarsi in una grave lesione per la dignità dei cittadini interessati. Prima di mettere online sui propri siti dati delicatissimi come quelli sulla salute, le pubbliche amministrazioni, a partire da quelle più vicine ai cittadini, come i Comuni, devono riflettere e domandarsi se stanno rispettando le norme poste a tutela della privacy. E devono evitare sempre di recare ingiustificato pregiudizio ai cittadini che amministrano. Oltretutto, errori gravi e scarsa attenzione alle norme comportano come conseguenza che il Garante debba poi applicare pesanti sanzioni.»