Il Ministero dell?Istruzione dovrà risarcire, con oltre 150mila euro, un insegnante precario siciliano che ha citato in giudizio il MIUR per la sua “mancata stabilizzazione?.
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Una sentenza che potrebbe fungere da apripista per la fitta schiera di docenti precari (300 mila circa) in attesa di stabilizzazione, e che definisce il comportamento dl MIUR come “illecito?, considerando che il protagonista della vicenda è passato da una supplenza a un?altra nell?arco di tempo compreso tra 2005 e 2006.
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Il giudice ha tirato in ballo le norme relative all?abuso di potere da parte del datore di lavoro, valide anche nel settore dell?istruzione e nonostante l?assenza di concorsi pubblici che stabiliscano le assunzioni stabili.
«La necessità dell?assunzione per pubblico concorso non può giustificare deroghe alle disposizioni che limitano il potere di abuso del datore di lavoro nello stipulare contratti a termine, né autorizzare comportamenti contra legem della pubblica amministrazione.»
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«Il MIUR è stato condannato al pagamento di scatti e mensilità estive per gli anni pregressi (2005-2011) e per gli anni futuri fino all?età pensionabile, con un?addizionale del 10% in via equitativa per i possibili mancati contratti.»
Così si legge nella nota dell?Anief, l?associazione professionale sindacale che ha difeso il docente e che sottolinea l?urgenza di una stabilizzazione degli insegnanti precari da parte del Governo entrante.