La fatturazione elettronica diventa obbligatoria per gestire le forniture della Pubblica Amministrazione: con il secondo decreto attuativo in tema di fatturazione elettronica il Consiglio di Stato ha detto si alla nuova normativa, che ora attende la conferma del Consiglio dei Ministri.
Le PA, quindi, sono obbligate a rifiutare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea, e non possono procedere al pagamento fino all?invio della fattura in forma elettronica. Una novità che riguarda da vicino anche il comparto amministrativo dei fornitori, che devono gestire le fatture in formato elettronico non solo nella fase di trasmissione ma anche in quella di conservazione.
Cosa cambia per gli enti pubblici? Tutte le strutture informatiche e i sistemi di contabilità interna dovranno progressivamente adeguarsi alla nuova legge, predisponendo quindi la ricezione delle fatture in formato elettronico ed eliminando tutto il cartaceo.
Il decreto comporta numerosi oneri anche per i fornitori privati, che devono adattarsi alle nuove procedure introducendo programmi di elaborazione e gestione elettronica delle pratiche amministrative.
Una novità che si allinea con quanto stabilito dalla UE (Direttiva 2010/45/UE) e che rappresenta un passo in avanti nella completa digitalizzazione della PA: il decreto rende effettiva una legge esistente dal 2008 e relativa proprio all?obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni.
L?abbandono del cartaceo anche in questo ambito è stato inoltre recentemente auspicato dalla School of Management del Politecnico di Milano, che ha redatto una valutazione relativa ai vantaggi per la PA portati dal Decreto Crescita. Il testo ha infatti messo in evidenza il ritardo dell?Italia nel favorire l?innovazione rendendo effettive le regole sulla fatturazione digitale.