Il reddito medio di un imprenditore è intorno ai 17mila euro lordi annui, quello di un lavoratore dipendente è di circa 20mila euro: detta così, sembra che in Italia gli impiegati guadagnino più dei loro datori di lavoro, e in effetti ogni volta che il ministero del Tesoro trasmette i dati statistici sulle dichiarazioni dei redditi questa interpretazione ha larga diffusione. Ebbene, non è vero, tendenzialmente in Italia i datori di lavoro guadagnano il triplo dei loro dipendenti.
Il motivo per cui le cifre sopra riportate sembrano dimostrare il contrario è che vengono definiti “imprenditori” i titolari di ditte individuali, che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno dipendenti. Mentre non sono compresi i redditi in forma societaria.
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La precisazione arriva dal ministero, che a fine marzo ha pubblicato i dati sui redditi degli Italiani risultanti dalle dichiarazioni fiscali. E a ribadire il concetto, interviene la Cgia di Mestre, per bocca del segretario Giuseppe Bortolussi:
«in primo luogo, si specifica che il reddito medio degli imprenditori si riferisce ai titolari di ditte individuali, mentre ne sono esclusi quelli in forma societaria.
In secondo luogo, si sottolinea che gli imprenditori persone fisiche in contabilità ordinaria hanno denunciato 27mila710 euro, mentre i lavoratori dipendenti ne hanno dichiarato 20mila280 euro. La media dei titolari di impresa, che per l’anno di imposta 2012 hanno denunciato 17mila470 euro, viene abbassata dai soggetti in contabilità semplificata: questi ultimi, infatti, hanno denunciato un reddito medio di 16mila380 euro».
Infine, «i dati di tutti gli imprenditori persone fisiche monitorati in questa analisi sono al netto delle quote attribuite ai collaboratori familiari» e «la definizione di imprenditore non è sinonimo di datore di lavoro». E il punto sta proprio qui: i titolari di ditte individuali spesso non sono datori di lavoro, ma gestiscono in proprio piccole attività. Bortolussi ricorda che anche fra artigiani e commercianti in generale, il 74% del totale lavora da solo.
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Per riassumere in termini semplici: sono i piccoli commercianti e artigiani che guadagnano meno dei lavoratori dipendenti. In realtà non è vero nemmeno questo, perché come sottolineato dallo stesso Bortolussi, la media è abbassata dalla presenza, in questa categoria, dei nuovi minimi. Il reddito medio di un piccolo imprenditore in contabilità ordinaria è 27mila euro, quindi più alto di quello di un lavoratore dipendente.
Un rapporto più preciso della differenza di reddito fra un dipendente e il suo datore di lavoro è possibile attraverso le comunicazioni dello stesso ministero nel novembre 2013, sempre in occasione della pubblicazione dei dati sui redditi. I lavoratori dipendenti che hanno come datore di lavoro una persona fisica (dichiaranti lavoro autonomo, d’impresa o allevamento) sono pari al 9,6% del totale e dichiarano un reddito medio da lavoro dipendente di 10mila647 euro, mentre i corrispondenti datori di lavoro persone fisiche (circa 575mila soggetti) dichiarano un reddito medio da attività economica pari a 33mila 653 euro, ossia circa il triplo.