Per dire no alla spending review i sindacati dei lavoratori statali hanno indetto uno sciopero generale previsto per il prossimo settembre: ad annunciarlo è stata una nota diffusa dalle sigle sindacali in occasione della manifestazione tenutasi a Roma il 19 luglio, e secondo quanto afferma Susanna Camusso della Cgil si tratta di una protesta a livello nazionale che coinvolgerà tutti i settori del pubblico impiego contro la manovra del Governo che pesa sulle spalle sia dei cittadini sia degli impiegati nella pubblica amministrazione.
Un netto rifiuto delle normative introdotte dalla spending review, che prevede tagli e limitazioni per quanto riguarda il settore pubblico: i sindacati chiedono infatti che il Governo riveda le nuove direttive evitando di indirizzare la riduzione della spesa verso i servizi pubblici e, di conseguenza, gravando sull?organico degli enti pubblici e sulle spalle dei lavoratori della PA in generale.
«La manifestazione nazionale di questa mattina a Roma indetta dalle categorie del lavoro pubblico di Cgil e Uil (Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa e Uil-Rua), ha mandato un segnale chiaro e inequivocabile al governo, al Parlamento e alla politica: la mobilitazione territoriale che sta interessando tutto il Paese verrà intensificata e porterà alla proclamazione dello sciopero generale nel mese di settembre.»
Esplicative in merito sono state le parole di Susanna Camusso, la quale annunciando la mobilitazione di settembre ha sottolineato come a essere maggiormente colpito dalla spending review sarà tutto ciò che ruota intorno al welfare locale, a partire dalla sanità e dal mondo dell?istruzione fino all?università e alla ricerca.