Spending review: attacco agli statali, sindacati in rivolta

di Teresa Barone

4 Luglio 2012 12:15

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I punti chiave della spending review, dai tagli al pubblico impiego e alla sanità, fino alla riorganizzazione delle Province e delle Regioni..

Tagli alla pubblica amministrazione, applicati soprattutto sui lavoratori statali, Sanità, Regioni e Province, Università: questo è quanto promette la spending review, che si fa sempre più concreta sebbene ancora in fase di completamento. Il Governo annuncia quelle che saranno le linee guida principali della manovra, scatenando anche le ire dei sindacati, e sottolineando come l’incremento dell’Iva sia sospeso per il 2012 e ridotto a decorrere dall’anno 2013.

Per quanto riguarda il pubblico impiego, la spending review annuncia il blocco degli stipendi dal 1 gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2014, con la sospensione dei concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale fino al 31 dicembre 2015. La scure si applica anche alle assunzioni nella PA, con la riduzione dei permessi sindacali, dei buoni pasto (non superiori ai 7 euro) e delle ferie (obbligatorie a ferragosto e per le festività di fine anno, ma con il divieto di monetizzare quelle non godute). Si parla anche di tagli al personale del 10% ai danni dei dipendenti della PA, e del 20% per i dirigenti pubblici, con il ricorso alla mobilità obbligatoria per due anni e la riduzione dello stipendio pari al 80%.

Passando alle Regioni e alle Province, il Governo annuncia la razionalizzazione di queste ultime e il taglio delle risorse destinate alle amministrazioni regionali, ridotte di 700 milioni di euro per il 2012. A essere dimezzata sarà anche la spesa per le auto blu, compresa quella destinata al Consiglio dei Ministri, come si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi:

«A decorrere dall’anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2011 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. La Presidenza del Consiglio dei Ministri procede ad operare interventi di riduzione delle spese di funzionamento sul proprio bilancio autonomo tali da comportare un risparmio complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2012 e 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.»

Novità anche per quanto riguarda gli esodati, con l?incremento di 55 mila lavoratori tutelati dal decreto legge che si aggiungono ai precedenti 65 mila. I tagli alla sanità, invece, prevedono la riduzione dei posti letto negli ospedali pubblici, mentre anche le Università perderanno circa 200 milioni di euro precedentemente destinati a finanziare gli istituti statali.

Un altro punto della spending review tocca da vicino le missioni di pace, con la riduzione delle risorse fino a 8,9 milioni di euro.