La spending review nero su bianco: la Gazzetta Ufficiale dell?8 maggio pubblica la bozza del decreto legge relativo ai tagli alla spesa pubblica, richiesti dal Governo con la nomina di Enrico Bondi a commissario straordinario. Un testo molto atteso che fa chiarezza su quelle che saranno le scelte dell?esecutivo e su quali ambiti pubblici si concretizzeranno maggiormente le limitazioni e le strategie di risparmio.
La spending review rappresenta un tema molto sentito dai cittadini italiani, che hanno risposto attivamente all?invito del Governo: inviare idee e proposte attraverso un apposito spazio Web, per segnalare gli sprechi e proporre misure volte a rinsaldare il bilancio dello Stato. Il testo del decreto legge focalizza l?attenzione su alcuni nodi cruciali: i tagli alla spesa pubblica riguarderanno tutte le pubbliche amministrazioni, gli enti locali e le società totalmente pubbliche, ma anche Garante della Privacy, Antitrust e Agcom. Le Regioni continueranno ad avere autonomia legislativa, con alcune accessioni dcise dal Governo, mentre rimangono intoccabili Camera, Senato, Quirinale e Consulta.
Il decreto legge introduce l?obbligo per tutte le PA di gestire gli acquisti di beni e servizi sulla base dei parametri Consip, unitamente alla necessità di verificare gli esiti degli appalti pubblici in modo del tutto trasparente. Una procedura di acquisto considerata non a vantaggio dello Stato, inoltre, potrà sempre essere soggetta ad annullamento.
Altri punti del decreto riguardano la necessità di introdurre procedimenti semplificati per la consultazione dei portali governativi, precisamente dei siti gestiti dal Ministero dell?Economia in materia di aste e appalti. Per quanto riguarda il trattamento economico destinato al commissario Bondi, il Governo non esprime un parere rimandando la decisione a un prossimo Dpcm, che stabilirà compenso e durata dell?incarico.
Tutte queste limitazioni sono mirate al recupero di risorse economiche fino a 4 miliardi di euro, cifra definita dal Governo come obiettivo della spending review. Si tratta, tuttavia, di un budget troppo limitato, stando almeno a quanto sostenuto dalla leader di Confindustria Emma Marcegaglia, la quale ha mostrato preoccupazione per la pressione fiscale che grava sulle spalle delle imprese italiane e sugli stessi lavoratori.
«È fondamentale che si vada avanti nel progetto di spending review. Certamente non bastano i tagli di 4 miliardi di spesa pubblica per non fare l’aumento Iva, ma la dimensione deve essere nettamente superiore e permettere nel medio termine di abbassare la pressione fiscale su lavoratori e imprese.»