I rincari sulle bollette di luce e gas, che peseranno sulle tasche dei contribuenti, hanno scatenato una polemica tra il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini: il nocciolo della questione sono gli incentivi alle rinnovabili.
Secondo il Ministro Passera, infatti, il caro bollette sarebbe dovuto soprattutto ai costi troppo elevati del sostegno pubblico alle rinnovabili, tuttavia da parte del Ministro Clini – che annuncia un tavolo tecnico di confronto – è arrivata la conferma che il Governo non intende tagliare gli incentivi per l?energia pulita, che rappresenta una risorsa fondamentale per il paese e non può essere messa a repentaglio per alleggerire le imposte degli italiani.
«Fermando le rinnovabili, rischiamo l’autogol e non tagliamo i prezzi, meglio tagliare gli aiuti al nucleare e alle acciaierie. Per abbassare le tariffe, ha continuato il ministro, innanzitutto bisogna pulire le bollette eliminando gli oneri impropri, a partire da quanto paghiamo per il Cip 6, per il nucleare, per gli sconti concessi alle grandi industrie energivore come le acciaierie.»
Abbandonare il sostegno alle rinnovabili, quindi, non è la priorità del Governo, che punta adesso a intervenire con nuove politiche di sostegno soprattutto a favore del fotovoltaico. In quest?ambito si colloca anche la redazione del Quinto Conto Energia, che punterà a riorganizzare gli incentivi tenendo conto del budget annuale e di quelle che sono le tariffe odierne dei moduli fotovoltaici. Nessuna sorpresa in arrivo, quindi, per gli operatori del settore, ma pieno consenso alla produzione di energia green in grado di “favorire il portafoglio energetico? del Paese, e di limitare l?importazione di petrolio e di gas naturale.
Da parte delle associazioni ambientaliste c?è quindi fiducia nelle parole di Clini, come ha sottolineato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini:
«Bravo Clini e basta bugie sui costi delle rinnovabili in bolletta. Gli italiani pagano soprattutto la dipendenza dai combustibili fossili e le troppe centrali termoelettriche a mezzo servizio. I vantaggi delle tecnologie pulite diventano, invece, sempre più evidenti: abbassano il prezzo dell’elettricità al picco della domanda proprio grazie al solare fotovoltaico, riducono le importazioni grazie a una produzione pari al 26,6% dei consumi elettrici, abbassano i costi legati al protocollo di Kyoto. Invitiamo quindi il ministro Passera a leggere con attenzione lo studio della Bocconi che mette in luce i risparmi che gli investimenti nelle rinnovabili produrranno nei prossimi anni, invece di ascoltare solo le solite lobby delle centrali inquinanti».