Gli italiani sanno usare il 118? Dal Ministero della Salute, in collaborazione con Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), arriva una campagna destinata proprio ai cittadini della penisola e finalizzata a promuovere un uso corretto del numero di emergenza, uno strumento fondamentale per la salute ma anche poco conosciuto nei suoi meccanismi di base.
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, presentando la campagna “Il corretto uso dei servizi di emergenza-urgenza 118?, che si concretizzerà sia con una serie di seminari e incontri scolastici rivolti ai giovani, e anche agli stranieri residenti nel nostro Paese, sia con uno spot televisivo trasmesso sulle reti Rai.
Il fine della campagna è informare e responsabilizzare i cittadini sull?uso appropriato del 118: secondo una ricerca svolta da Giorgio Carbone, presidente nazionale della Simeu (Federazione Italiana Medicina Emergenza Urgenza), infatti, al numero unico di emergenza sanitaria arriverebbero molte segnalazioni inappropriate, circa il 20% del totale, percentuale che ha come conseguenza il rallentamento e il malfunzionamento del servizio.
«Il 118 è una grande risorsa, è un numero unico oggi conosciuto da tutti e questa è stata una grande vittoria del servizio sanitario nazionale, ma bisogna che il 118 sia usato bene dai cittadini. Bisogna andare al pronto soccorso quando è proprio necessario, perché un accesso inappropriato significa indebolire la capacità di risposta del pronto soccorso stesso e ne abbiamo prove proprio in queste settimane.»
Queste le parole del Ministro Balduzzi, il quale ha anche sottolineato come una carente informazione sul servizio vada a discapito non solo dello stesso 118, ma anche della salute di cittadini, spesso incapaci di riconoscere le reali situazioni di pericolo segnalando emergenze inesistenti. Solo per fare qualche esempio, il Ministero ribadisce l?obbligo di chiamare il 118 in caso di: dolore al petto, difficoltà o assenza di respiro, perdita di coscienza, sintomi di soffocamento.
«La capacità dei servizi di emergenza di rispondere alle necessità dei cittadini richiede anche da parte del cittadino un’informazione maggiore su quando è necessario rivolgersi al pronto soccorso. È chiaro che non si tratta solo di un problema del cittadino, poiché occorre in tale ottica che ci sia una rete territoriale capace di sostenere l’alternativa al pronto soccorso, e occorre anche un rapporto maggiore con la medicina generale.»
La campagna prevede la diffusione di schede informative, tradotte in otto lingue, presso le Regioni e le strutture sanitarie locali.