Un bolino blu sui negozi dei commercianti che non evadono il fisco. Questa l?ultima iniziativa del direttore dell?Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che tuttavia sta destando non poche polemiche. Un attestato da esporre in vetrina che attesta il regolare versamento delle tasse da parte del titolare dell?attività commerciale, ma per molti anche una sorta di violazione della privacy e una certificazione superflua che testimonia solo l?impegno dei negozianti nell?assolvere i comuni obblighi di tutti i cittadini.
Una pratica finalizzata alla lotta contro l?evasione fiscale che, inoltre, potrebbe avere anche oneri burocratici non da poco, e che per molti dovrebbe comunque essere affiancata anche alla concessione di incentivi e premi, come la riduzione delle imposte per l?anno successivo.
Tra i detrattori c?è anche chi sottolinea come una normativa simile andrebbe a colpire solo le piccole imprese, e non le grandi aziende. Una proposta che non è piaciuta neanche a molti commercianti, basti pensare alle critiche esposte dall?Ascom Confcommercio di Padova, che sottolinea come i bollini blu siano una sorta di gogna mediatica più adatta a un regime dittatoriale:
«Il bollino blu di Befera per i negozi onesti mi ricorda tanto, anche se al contrario visto che verrebbero segnalati i “buoni”, la stella di David affissa nel ’38 sulle vetrine dei negozi gestiti dagli ebrei».
Potenzialmente favorevole ma con qualche titubanza è invece il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il quale ha tuttavia proposto che l?obbligo di esporre i bollini blu sia esteso non solo alle attività commerciali ma anche ai lavoratori autonomi, ugualmente responsabili dell?evasione fiscale.
«Mi sembra ancora tutta da approfondire l’idea del bollino blu per i commercianti fiscalmente in regola e certificati dalla Agenzia delle Entrate. Pongo fin d’ora una condizione e cioè che non si tratti di una esclusiva prerogativa dei commercianti e sia, invece, una possibilità proposta a tutte le imprese e a tutti i lavoratori autonomi, quale che sia il settore in cui operano.»