Dal 30 gennaio 2012 è entrata in vigore la nuova super tassa di soggiorno stabilita dagli ex Ministri Maroni e Tremonti. Secondo la normativa, infatti, sono previsti costi maggiorati per chi vuole ottenere il rilascio, come anche il rinnovo, del permesso di soggiorno in Italia.
Per gli stranieri che entrano e vivono nel territorio nazionale non ci saranno sconti, ma la tassa di soggiorno da versare avrà un importo che varia solo in funzione della durata del permesso: si parla di 80 euro per il rilascio e il rinnovo del permesso se la permanenza in Italia avrà una durata compresa tra tre e dodici mesi, mentre oltre questa soglia si parla di un tributo di 200 euro. A tutto ciò si aggiungono 27,50 euro per ottenere il documento in formato elettronico.
Il decreto ha dato anche precise direttive sulla destinazione degli importi versati dagli immigrati, parte di quali serviranno per creare un Fondo Rimpatrio a disposizione di coloro che necessitano di essere rimpatriati perché non presentano condizioni di regolarità, mentre i contributi rimanenti saranno utilizzati per le coprire le spese del Ministero dell’Interno.
A nulla solo valsi, finora, i tentativi di apportare modifiche importanti alla normativa portati avanti dal Ministro dell’Integrazione Andrea Ricciardi e dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, in vista di una regolamentazione meno ferrea basata sulla differenza di reddito, come anche sulla composizione dei nuclei familiari. Entrambi i Ministri chiedevano una riforma del testo base con queste motivazioni:
«In un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c’è da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare.»