Come si vive in un paese di poche centinaia di abitanti specialmente nei mesi invernali? Se poi si trova nelle zone collinari della dorsale appenninica dove anche la viabilità stradale lascia a desiderare è presto detto: si vive isolati e ormai con residenti solo anziani. Ma anche qualche piccolo paese di qualche migliaio di cittadini e magari ubicato in zone a miglior flusso commerciale stenta a dare segni di socializzazione e nei giorni di festa i giovani emigrano nelle città, mentre di venerdi e di sabato gli acquisti si fanno nei centri commerciali presenti nelle periferie di città medio-grandi.
In tale contesto di squilibrio demografico fra la costa e le aree interne, la Regione Marche ha normato per il sostegno e la promozione dei locali storici: osterie, locande, taverne, botteghe e spacci di campagna storici (L.R. n. 5/2011). Un tentativo di rivitalizzare i luoghi di socializzazione, di aggregazione che hanno segnato la vita di varie generazioni.
Da poco è uscito il regolamento che individua nelle associazioni di promozione sociale, culturale e turistica e nei cittadini i possibili “segugi” per segnalare questi luoghi che caratterizzerebbero l’identità marchigiana.
Ovviamente ci sono vincoli ed è richiesta una documentazione di storicità:
- L’attività deve essere svolta da almeno 40 anni con la stessa tipologia di vendita nello stesso locale.
- La continuità familiare determina una priorità nella valutazione.
Ma una volta individuato lo storico locale, la Regione come può aiutare questo esercente che, ormai, per un diverso modo di vivere e di acquistare sta per dismettere il tutto?
Il regolamento rispecchia la situazione di crisi finanziaria perché lascia intendere che vi saranno finanziamenti per la riqualificazione del locale e per la sua promozione, ma il tutto viene rimandato al 2012.
La legge è gia operante e i Comuni, responsabili e attestanti la veridicità e la storicità del locale, hanno sei mesi di tempo per raccogliere le segnalazioni e quindi la Regione, entro due mesi, assegnerà un logo, da apporre all’esterno dell’esercizio con la dicitura “Locale Storico Marche”.
Per rendere appetibile questa insegna, sarà redatta una pubblicazione regionale, la guida dei locali storici, dove verranno descritte le attività, alcuni fatti storici, eventuali personaggi che hanno instaurato rapporti con il titolare della taverna, osteria, ecc…
Ovviamente quel negoziante che vorrebbe investire attraverso ristrutturazioni interne ed esterne dovrà attendere ancora qualche mese e verificare la sostanza del capitolo di spesa per capire se la selezione sarà o meno sostenibile.
Questa legge può essere anche un incentivo per i giovani, in quanto non ha importanza se il locale sia attualmente chiuso, l’importante è che abbia avuto 40 anni di precedente attività, e che con un cofinanziamento potrebbe ridare storia a una via, a un borgo.