Stop ai cortei per un mese nel centro storico di Roma. E’ questo il punto centrale di un’ordinanza emessa ieri sera dal comune della capitale dopo le violenze dei black bloc al corteo degli indignati di sabato scorso, 15 ottobre. Intanto prosegue in tutta Italia l’operazione delle forze dell’ordine alla ricerca degli autori delle violenze, e nella notte è stato arrestato un 24enne sospettato di essere uno dei protagonisti degli scontri. E in queste ore, alle 16,30, il ministro dell’Interno Roberto Maroni riferisce in Senato sui fatti di sabato e sul piano del Viminale per impedire il ripetersi di simili situazioni.
L’ordinanza del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, prevede che per un mese siano vietati cortei in tutto il I municipio di Roma: è il centro della città, zona in cui sarà possibile solo organizzare sit-in, ovvero manifestazioni stanziali, che non prevedono un corteo. Immediate le proteste della Cgil e della sua sigla metalmeccanica, la Fiom, che per venerdì prossimo stanno organizzando una manifestazione a Roma degli operai del gruppo Fiat e di Fincantieri. Al momento, per questa iniziativa è stato autorizzato un sit-in in Piazza della Repubblica.
La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, parla di un «provvedimento sbagliato, da ritirare», e spiega: «confermiamo la condanna radicale di tutti gli episodi di violenza. Impedire una manifestazione è la strada meno efficace per contrastarli». Critiche anche dal leader della Fiom, Maurizio Landini, che chiede di sfilare.
Il sindaco Alemanno spiega che l’ordinanza «non nega alcun diritto» perchè «chi vuole manifestare potrà farlo ma in modo stanziale». Il provvedimento, secondo il primo cittadino della capitale, si rende necessario in attesa che il governo vari nuove regole nazionali per le manifestazioni».
Al di là del dibattito, l’ordinanza prevede che nel centro storico siano possibili solo sit-in nei seguenti luoghi: piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma.
L’ordinanza prevede anche l’istituzione di un numero telefonico (06-67104801), già attivo, che i cittadini possono chiamare per denunciare i danni subiti durante gli scontri.
Roma Capitale si è anche costituita parte civile nei procedimenti penali aperti dopo gli scontri di sabato.
Intanto, come detto, nella notte proprio a Roma la Digos ha fermato uno studente sospettato di essere il ragazzo fotografato mentre alza un estintore per lanciarlo verso le forze dell’ordine. Ha 24 anni, nella zona in cui abita è conosciuto come “er pelliccia”, è stato fermato per resistenza pluriaggravata. E’ stato riconosciuto proprio grazie alle fotografie scattate durante gli scontri. Sconvolti i genitori, il padre ha dichiarato che non sapeva nemmeno che il figlio fosse in corteo.