Manovra bis, salva la tredicesima

di Barbara Weisz

5 Settembre 2011 15:00

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Salta il provvedimento che prevedeva di differirla ai dipendenti delle amministrazioni non virtuose. Le altre novità della manovra bis per i dipendenti pubblici.

Per i dipendenti pubblici ci sono una serie di notizie positive nei cambiamenti alla manovra finanziaria bis. Dopo il passaggio in Commissione Bilancio del Senato (ora inizia il dibattito nell’aula di Palazzo Madama), è tornata certa la tredicesima mensilità a dicembre, cosi’ come sono state salvate tre festività (questo riguarda anche i lavoratori del settore privato): 25 aprile, primo maggio e 2 giugno. Coloro che pero’ hanno uno stipendio superiore ai 90mila euro si vedranno applicare il contributo di solidarietà.

In un primo momento il Governo aveva pensato di introdurre questa imposta a tutti i redditi alti, poi ha rinunciato al provvedimento che però è rimasto per i dipendenti pubblici. Dunque: verrà applicata una tassa del 5% sulla parte di reddito che supera i 90mila euro, e del 10% per quella eccedente i 150mila. Il contributo sarà doppio per i parlamentari: 10% sopra i 90mila euro e 20% sopra i 150mila.

Quanto alla tredicesima, è saltato il provvedimento che prevedeva di differirla, e dunque verrà regolarmente corriposta a tutti in dicembre. Resta ineve il rinvio di due anni del pagamento del Tfr (il Trattamento di fine rapporto, ovvero la liquidazione) per i dipendenti del pubblico impiego che vanno in pensionamento anticipato.

Sulle pensioni, da registrare la decisione di applicare il sistema delle finestre contributive anche alla scuola, che farà slittare di 9 nmesi il termine per il raggiungimento dei requisiti per andare in pensione.

Previste alcune misure relative ai costi della politica, pur ridimensionate rispetto agli annunci: tutti gli amministratori voleranno in classe economica. E’ stata decisa l’incompatibilità fra la carica di parlamentare, anche europeo, con altri incarichi pubblici. Sono stati ridotti assessori e consiglieri provinciali. E’ stato confermato il provvedimento che accorpa i comuni sotto i mille abitanti (che però non vengono cancellati, restano sindaco e consiglio).

Infine si segnala un emendamento, proposto dall’opposizione e accolto dalla maggioranza, sulla “spending review”, che prevede una riorganizzazione della spesa pubblica, da attuare entro il 30 novembre prossimo, che fra le altre cose ha l’obiettivo di accorpare tutti gli enti di prevdienza pubblica, andando a formare una sorta di SuperInps.