New York, la lotteria dei matrimoni gay

di Barbara Weisz

21 Luglio 2011 15:30

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Domenica prossima entra in vigore la nuova legge dello Stato di New York sui matrimoni omosessuali: oltre 2600 richieste per dire "sì" quel giorno, il sindaco decide di scremarli per estrazione a sorte.

Matrimoni gay: a New York verranno celebrati per la prima volta domenica 24 luglio. Le nozze omosessuali sono state legalizzate nella Grande Mela alla fine dello scorso mese di giugno, e questo ha avuto un’istantanea conseguenza: sono arrivate circa 2600 richieste di matrimonio solo per questa domenica. Il sindaco Michael Bloomberg ha reagito con altrettanta prontezza, e ha indetto una vera e propria lotteria: in palio, la possibilità di dire “sì” nel giorno in cui entra in vigore la legge sui matrimoni gay.

Saranno estratte 764 coppie, e verranno avvertite telefonicamente con due giorni di anticipo, quindi venerdì. Coloro che non avranno la fortuna di far parte di questa prima tornata, potranno ritentare la sorte la settimana prossima, in cui è prevista un’apertura straordinaria per due ore al giorno degli uffici competenti per poter smaltire il gran numero di matrimoni in attesa.

Attenzione: fra le 2600 richieste per questa domenica, quelle presentate da coppie omosessuali sono 1728. La maggioranza, quindi, ma ci sono anche quasi un migliaio di coppie etero che ci tengono a partecipare a quella che evidentemente a New York viene considerata una giornata storica.

Quello di New York è il sesto stato americano che prevede le nozze gay. Gli altri sono il Massachusetts, il Connecticut, l’Iowa, il New Hampshire e il Vermont, a cui va aggiunto il District of Columbia.

Nel mondo, le nozze gay sono state legalizzate per la prima volta dall’Olanda nel 2000. Hanno seguito l’esempio la Spagna e il Canada nel 2005, il Belgio e il Sudafrica nel 2006, la Norvegia nel 2008, la Svezia, il Portogallo, l’Islanda e l’Argentina nel 2010.

La nuova legge dello stato di New York ha riportato alla ribalta negli Usa un dibattito tradizionalmente molto acceso, anche perchè nei giorni scorsi un’altra iniziativa a favore delle nozze omosessuali è partita dalla Casa Bianca.

L’amministrazione Obama ha annunciato che appoggerà l’abolizione del Doma, il “Defense of Marriage Act”, la legge federale del ’96 che definisce il matrimonio l’unione fra un uomo e una donna. Lo ha annunciato martedì scorso il portavoce della Casa Bianca, Jay Carey, spiegando che l’amministrazione vuole «sostenere il principio che il governo federale non deve negare alle coppie gay e lesbiche gli stessi diritti e le stesse protezioni legali di tutte le altre coppie», e si è di fatto schierata in favore invece di un’altra proposta legislativa, portata avanti dalla senatrice democratica della California Dianne Feinstein, che si chiama “Respect for Marriage Act”.

Da tempo questa è la linea dell’esecutivo a stelle e strisce, il cui ministro della Giustizia Eric Holder nei mesi scorsi aveva dichiarato che parti del Doma potevano contrastare con la costituzione. Sembra probabile che quello dei matrimoni onosessuali sarà un tema importante nella campagna presidenziale del 2012.