Il blocco delle retribuzioni nel settore pubblico non ha il solo effetto positivo di risanare i bilanci e di allineare alcune buste paga rispetto al settore privato.
Un blocco così prolungato può infatti incidere fortemente anche sulle motivazioni dei dipendenti, che potrebbero decidere di lasciare il proprio posto di lavoro in favore di un migliore trattamento economico.
Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel corso dell’audizioni in commissione Bilancio del Senato, sottolinea l’effettiva possibilità di «perdita delle risorse umane più qualificate, visto l’aumento della competitività retributiva del settore privato» che potrebbe rendere difficile il conseguimento degli «obiettivi di riqualificazione ed aumento dell’efficienza dell’attività della pubblica amministrazione» stessa.
È quindi urgente intervenire immediatamente sul blocco delle retribuzioni prolungato dalla recente Manovra, anche per evitare la nascita di «uno scalino consistente nei differenziali salariali rispetto al settore privato», considerato «l’andamento relativamente moderato delle retribuzioni pubbliche nell’ultimo quinquennio, grosso modo equivalente alla crescita dei prezzi» i «il livello già oggi non sostanzialmente difforme da quello delle retribuzioni private».