Telelavoro? Sì, grazie. A confermare l’interesse per questa modalità di lavoro a distanza è il protocollo d’intesa firmato a Milano qualche giorno fa – in occasione del convegno “Lavoro@Futuro: Telelavoro per una società moderna e sostenibile” – da Regione Lombardia, Confindustria Lombardia e le imprese dell’Information, Communication & Media Technology riunite in Anitec.
L’accordo nasce con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’utilizzo di questo strumento, considerato modalità innovativa di gestione dei rapporti di lavoro, utile per promuovere la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi della vita privata, migliorare la qualità di vita e favorire la crescita imprenditoriale.
Per capire meglio come i lavoratori percepiscono il telelavoro, Anitec e il Gruppo Terziario Innovativo di Assolombarda hanno commissionato all’Istituto ISPO un’indagine sul tema.
In un quadro di generale apprezzamento per la prospettiva di diffusione della banda larga su tutto il territorio nazionale, il telelavoro emerge da questa ricerca come una possibilità gradita e auspicabile. Oltre il 40% dei lavoratori intervistati, infatti, ha dichiarato che diverse attività della propria professione potrebbero essere tranquillamente svolte da casa o da un altro luogo, non richiedendo la presenza fisica sul posto di lavoro. Sono convinti di questo soprattutto giovani, donne e impiegati.
Tra i benefici riconosciuti alla possibilità di svolgere tutta o parte dell’attività in telelavoro, spicca l’immagine dell’azienda. Il 70% degli intervistati considera “all’avanguardia” le imprese che prevedono, all’occorrenza, il telelavoro e il 62% vedrebbe questa possibilità come un gesto di grande attenzione e fiducia nei propri confronti da parte del datore di lavoro.