Diecimila tonnellate di Raee raccolti in un anno attraverso i negozi. Il calcolo è stato effettuato dal consorzio Ecolight, sistema collettivo che smaltisce i rifiuti elettronici di oltre 3mila esercizi commerciali in tutta Italia, a un anno dall’entrata in vigore del decreto “uno contro uno”.
Si tratta del provvedimento in base al quale dal 18 giugno del 2010 è possibile lasciare al negoziante un vecchio apparecchio nel momento in cui se ne acquista uno nuovo.
Nel corso dell’anno sono stati fatti dei passi avanti, ma il cammino è ancora lungo. Secondo Ecolight, sono necessari miglioramenti sia sul fronte della quantità di rifiuti raccolti che su quello della gestione del servizio. Ad esempio manca una adeguata informazione ai consumatori, che ad esempio andrebbero maggiormente sensibilizzati nel portare ai negozi i piccoli elettrodomestici.
Ma iniziamo dai dati. L’andamento delinea un trend crescente: nei primi sei mesi dell’anno (calcolato a partire dal giugno dell’anno scorso, quando è entrato in vigore il provvedimento) sono state raccolte 4mila tonnellate, un numero salito a 6mila nei sei mesi successivi. Tenendo conto che nel primo periodo è compreso il mese di dicembre, tradizionalmente molto importante per i consumi, il miglioramento è evidente.
«Dopo una partenza difficoltosa il sistema è andato lentamente a regime» evidenzia Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, secondo il quale devono essere fatti «sforzi ulteriori» nella comunicazione e informazione ai consumatori «perchè manca all’appello la piccola elettronica di consumo, ovvero il raggruppamento R4, che dovrebbe essere quello maggiormente interessato da questa normativa».
Ci sono una serie di nodi da sciogliere sul fronte dell’applicazione della normativa. Ad esempio, secondo i dati di Ancitel Energia e Ambiente, più del 46% dei centri di raccolta non ritirano i raee dei negozi, il 21% accoglie solo piccoli quantitativi che provengono dal territorio di competenza e solo il 3% è disponibile a riceverli comunque.
Una situazione che, prosegue Dezio, «ha comportato costi di smaltimento aggiuntivi, anche perchè le tonnellate raggiunte solo in pochi casi hanno consentito l’accesso al sistema alternativo di raccolta avviato dal Centro di coordinamento dei consorzi raee, sistema che consente di ridistribuire i costi su tutti i consorzi dei produttori».
Altre criticità hanno rigardato il funzionamento delle isole ecologiche. Due le soluzioni proposte da Ecolight: aprire le isole ecologiche ai raee raccolti dalla distribuzione e modificare la normativa portando il periodo massimo di stoccaggio a tre mesi, dagli attuali 30 giorni.