Il fenomeno dei social network è globale. Ogni giorno milioni di persone si collegano ad internet per condividere le proprie esperienze, mostrare le proprie foto e conoscere persone.
In questo contesto risulta determinante provvedere alla sicurezza dei più indifesi, come i minori, che potrebbero non conoscere le potenziali minacce celate dietro lo schermo di un computer.
Nella moltitudine di account presenti nei social, infatti, sono presenti criminali di ogni tipo che possono sfruttare in qualsiasi modo le informazioni disponibili più o meno consapevolmente dagli altri utenti.
Sul tema uno studio su 14 social network realizzato dalla Commissione Europea evidenzia come i network più diffusi non proteggano a suffiicienza i minori. Tra quelli analizzati solo due (Bebo e MySpace) prevedono che i profili siano accessibili solo alle persone che figurano su una lista approvata e solo quattro (MySpace, Netlog e SchuelerVZ) garantiscono ai minori di essere contattati solo dai loro amici.
Una vera preoccupazione per i genitori, che devono sapere tuttavia anche altri aspetti emersi dalla ricerca compiuta dalla UE. In particolare 13 siti su 14 testati forniscono informazioni di sicurezza, assistenza e/o materiale didattico concepito su misura per i minori (tutti i siti ad eccezione di Arto), tra l’altro in modo chiaro e adeguato all’età dei giovani internauti, evidenziando buoni progressi rispetto alla prima valutazione dell’anno scorso.
Molti siti mettono a disposizione condizioni d’uso facilmente comprensibili per i minori e/o una versione semplificata per i più giovani delle condizioni o del codice di condotta, e 12 siti web su 14 impediscono l’accesso ai profili di minori da motori di ricerca esterni come Google o Yahoo!.