Obiettivo: quintuplicare in cinque anni la quantità di materiali preziosi ricavati dal riciclo dei Raee (rifiuti elettronici) in Italia. È questa la sfida lanciata con il “Manifesto del riciclo dei Raee”, firmato da Woodrow Clark, premio nobel per la pace 2007. L’economista americano è stato protagonista del convegno su Hi-tech & Ambiente organizzato da Remedia, a cui hanno paretcipato rappresentanti dell’Unione Europea, delle istituzioni e delle imprese, e ha siglato il documento invitando la platea a fare altrettanto e a sensibilizzare aziende, istituzioni e opinione pubblica sulla necessità di puntare sul riciclo per costruire un mondo più sostenibile.
«Riconosciamo che il riciclo dei Raee rappresenta un elemento chiave dell’iniziativa materia prime promossa dall’Unione Europea» si legge nel primo dei cinque punti, sintetici e molto chiari, che compongono il Manifesto.
Il quale segnala come «l’industria del riciclo sia basilare per costruire un’economia sostenibile in Italia e richieda investimento in misure di sviluppo efficaci», appoggia «l’introduzione in Italia di progetti tecnologicamente innovativi rivolti alla massimizzazione del valore del riciclo dei Raee», sottolinea la determinazione a «supportare lo sviluppo di questi progetti in base al prinicpio di minimizzare l’impatto sull’ambiente applicando processi che utilizzino un minimo consumo di energia, possibilmente pulita, e tecnologie non inquinanti». E infine, mette nero su bianco la sfida: «prevediamo di quintuplicare in cinque anni la quantità di materiali preziosi ricavati dai Raee raccolti e riciclati in Italia. Ci impegniamo, inoltre, a sviluppare un programma congiunto pe raggiungere questo obiettivo».
Secondo il report di sostenibilità annuale presentato da Remedia (consorzio no profit per il riciclo dei Raee) in Italia il tasso di riciclo dei Raee è fra i migliori a livello europeo: pari al 91%, ovvero 41mila200 tonnellate disponibili su 45mila322 tonnellate di Raee gestiti. L’attività 2010 di Remedia ha consentito un risparmio energetico di 22mila350 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio), ovvero 260mila MWh, il 44% di energia risparmiata in piu’ rispetto al 2009. Le emissioni di gas serra evitate sono state di 182mila300 tonnellate di Co2.
Per non parlare dei benefici economici dell’attività di riciclo dei rifiuti generale (non relativa solo a quelli elettronici). Qui il calcolo è stato fatto dal Conai, il consorzio nazionale imballaggi, secondo cui nel 2010 in Italia le attività di raccolta e riciclo dei rifiuti hanno prodotto benefici economici pari a 1,6 miliardi di euro. Sono stati riciclati il 64,6% degli imballaggi, con un progresso del 4,6% sul 2009. Considerando l’intero decennio fra il 1999 e il 2010 i benefici economici salgono a 9,3 miliardi di euro. La cifra si ottiene calcolando i costi complessivi, pari a 3,3 miliardi di euro, e sottraendoli dai benefici, a 12,6 miliardi.
«Come voci di costo abbiamo considerato, tra le altre, quelle per il trasporto a selezione e riciclo dei rifiuti da imballaggio e quelli di struttura» spiega Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, mentre fra i benefici è stato ad esempio calcolato il costo di smaltimento evitato (senza raccolta differenziata sarebbe finito tutto nell’indifferenziato, con i relativi oneri di smaltimento), pari a 4,5 miliardi.