Mosca, macchina della verità ai dipendenti

di Barbara Weisz

30 Maggio 2011 15:15

logo PMI+ logo PMI+
E' una misura presa per combattere la corruzione dilagante nel paese, che il Governo vuole estendere a tutto il settore pubblico. Ma il poligrafo è attendibile?

L’esperimento è partito da Mosca ma l’intenzione è quella di estenderlo a tutti i dipendenti pubblici statali del paese. I quali verranno sottoposti al test della macchina della verità. Si tratta di una misura anti corruzione. Chi lavora per il municipio della capitale dovrà sottoporsi a regolari test, pena il licenziamento. In un secondo tempo, dovranno sottoporsi alla prova del poligrafo – come si chiama tecnicamente il Lie Detector – anche tutti gli altri: poliziotti, doganieri, funzionari e via dicendo.

La misura, degna di un romanzo, è stata decisa come è facile immaginare a causa degli allarmanti numeri relativi alla diffusione delle mazzette nel paese.

Nella classifica di Transparency International la Russia è al 154esimo posto su 178, dopo Haiti e Zimbabwe. Secondo i calcoli effettuati nel 2008 dal Dipartimento di Stato americano, la corruzione in Russia costa ogni anno 300 miliardi di dollari alle imprese.

L’allarme sale anche in vista di appuntamenti importanti, come le Olimpiadi invernali del 2014, assegnate alla città russa di Sochi, dove si dice che le tangenti superino il 50% del valore degli appalti, e dove il budget è appena passato a 28 miliardi di euro dagli iniziali 8.

C’è però una considerazione. La macchina della verità non è uno strumento considerato universalmente attendibile, anzi. E’ effettivamente usato da molti servizi segreti, e non solo, per interrogare i sospetti. La Cia e l’Fbi, giusto per citare gli esempi più eclatanti, sottopongono al test tutti i propri dipendenti (forse a Mosca hanno preso esempio da loro). In genere gli Stati Uniti sono un paese che crede in questo strumento, che invece per esempio è bandito in Europa, dove non viene ritenuto efficace (e non ha valore legale).

Come probabilmente molto sanno, il poligrafo misura le reazioni (battito cardiaco, pressione sanguigna, e altre) di una persona nel corso dell’interrogatorio. Le tecniche prevedono che prima si facciano domande neutre, e si rilevino le reazioni, quindi si induca l’interrogato a mentire per sperimentare cosa succede, e quindi si procede all’interrogatorio vero e proprio.

Il primo poligrafo fu realizzato nei primi decenni del ventesimo secolo da William Moulton Marston, studente di psicologia ad Harvard, che nel 1913 realizzò il primo test sulla pressione sanguigna.
Non sono solo le autorità europee ad essere scettiche sul poligrafo. In rete, ci sono siti che forniscono consigli specifici per aggirare il test (antipolygraph.org).

E poi, proprio i russi dovrebbero dubitare: c’è un caso celebre rappresentato da Aldrich Ames, un agente della Cia che passo’ al Kgb, il quale ha battuto la macchina della verità per ben due volte, nel 1986 e nel 1991. Gli americani scoprirono in lui una “talpa” che cercavano da tempo solo piu’ tardi, e lo arrestarono nel 1994. Come fu condotta l’indagine? Pedinandolo….