“Prendiamo sul serio il nostro futuro”. L’invito è firmato da dieci editori italiani, che hanno così aperto un appello a sostegno di quella che viene definita “la scuola di tutti”, ovvero la scuola pubblica. L’iniziativa è stata lanciata nei giorni scorsi al Salone del Libro di Torino, che chiude oggi, dove è partito anche l’appello rivolto al presidente della repubblica di rendere Margherita Hack senatrice a vita.
La lettera aperta, indirizzata al presidente della Repubblica, al Parlamento e al governo, è stata promossa da Laterza, Marco Cassini e Daniele di Gennaro (minimum fax), Carmine Donzelli, Federico Enriques (Zanichelli), Carlo Feltrinelli, Sandra e Sandro Ferri (E/O), Sergio Giunti e Bruno Mari (Giunti), Stefano Mauri (Gruppo Mauri Spagnol), Paolo Mieli (Rcs), Antonio e Olivia Sellerio, Antonio Baravalle (Mondadori Educational).
La scuola, si legge nella missiva, «è risorsa essenziale per il libero sviluppo delle persone e per la crescita sociale, economica, culturale e civile di ogni Paese» e «in particolare la scuola pubblica statale è il luogo del pluralismo, affidato a docenti reclutati in base alla propria professionalità e non alle convinzioni politiche, alle fedi religiose o all’appartenenza a qualsiasi gruppo o associazione o categoria», ed è «luogo di integrazione tra individui provenienti da diversi ambienti familiari, sociali, culturali». Dunque, gli editori invitano a «fare qualcosa per la scuola di tutti», e si rivolgono a «chi ricopre cariche istituzionali» che «deve avvertire la forza dell’opinione pubblica» e a «chi ha più responsabilità e potere nella società, nell’economia, nella cultura perchè sia «il primo a impegnarsi». [continua a pagina 2>>>]