Renato Brunetta: realizzare concorsi pubblici limitando al minimo, e possibilmente debellando, il fenomeno delle raccomandazioni, che in Italia è purtroppo una triste consuetudine. Questo è l’obiettivo dichiarato dal ministro per la Pubblica amministrazione, che lancia una nuova scommessa per migliorare le attività pubbliche e il rapporto fiduciario con il cittadino.
L’iniziativa si chiamerà “Vinca il migliore” e consentirà di offrire alle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, un servizio completo per la realizzazione dei concorsi.
Il servizio consentirà di alleggerire alcune attività degli amministratori, liberandoli da possibili pressioni e fornendo concorsi “chiavi in mano”.
Il servizio, a costi ridottissimi, si occuperà di molte fasi preparatorie del concorso, dalla redazione del bando alla preselezione, dallo svolgimento delle prove alla certificazione fino alla proclamazione e alla formazione dei vincitori.
In questo modo oltre a limitare il fenomeno delle raccomandazioni, si proseguirà nel percorso di dematerializzazione e di semplificazione che il Governo cerca di portare avanti nonostante le cogenti difficoltà.
Per garantire la massima trasparenza e imparzialità, l’idea è di affidare la gestione del progetto ad un’agenzia terza alla quale ogni PA possa fare riferimento per delineare la propria strada da seguire. Attualmente l’iniziativa prevede il coinvolgimento di Formez – Spa presieduta da Secondo Amalfitano votata alla formazione e all’accesso nella pubblica amministrazione – e dell’Università Bocconi di Milano, le quali offrono «la garanzia di una buona reputazione, ha dichiarato Brunetta.
I primi risultati dovrebbero arrivare già lunedì, quando il Comune di Napoli, che sta sperimentando il sistema “chiavi in mano“, chiuderà il concorso-corso Ripam per il quale sono stati riservati 530 posti di lavoro, le cui richieste potevano essere inviate esclusivamente online.
Il sistema è pensato per ottenere notevoli risparmi di denaro tali da permettere anche ai Coni che finora non si cimentavano nella pubblicazione di bandi per questioni economiche, di poterlo fare. I vantaggi sono avvertibili anche su fronte del risparmio di tempo e sul profilo della qualità.
Verrà infine stilata una mappa del rischio di corruzione, basata sia sulle denunce che sull’osservazione dei fenomeni. È una promessa fatta dal ministro Brunetta che segue la scia del ddl anticorruzione approvato dal Consiglio dei ministri. Questo prevede che le singole amministrazioni istituiscano un osservatorio e dei piani anticorruzione, per poi farli confluire in un unico piano nazionale.
«La corruzione è un argomento molto caldo e avere un osservatorio analitico che mette sotto osservazione continua i fenomeni, non solo le denunce, ma tutti i fenomeni è un elemento di trasparenza e chiarezza che fa da ‘pendant’ al piano», ha sottolineato Brunetta, aggiungendo poi «noi non abbiamo attualmente una statistica organica sui temi della corruzione, per cui vengono fuori spesso allarmi motivati, a volte immotivati con statistiche più o meno credibili», mentre in questo modo si otterrà «una mappa del rischio corruttivo in modo da indirizzare eventuali investimenti per combattere il fenomeno in determinate aree piuttosto che in altre, in determinati passaggi o tipologie, dove porre maggiore attenzione. Saranno i singoli dirigenti a fornire le informazioni al dipartimento della Funzione pubblica».
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