Dal 2 al 5 dicembre si è svolto a Rimini il secondo Salone della Giustizia, evento che ha riunito tutte le figure professionali legate al settore della Giustizia e che ha permesso ai cittadini un confronto diretto con l’amministrazione giudiziaria, spesso percepita come realtà complessa ed inefficace.
In quella sede sono state presentate alcune iniziative, basate sull’impiego dell’Information and Communication Tecnology che, a costo quasi zero, hanno consentito un recupero di efficienza degli uffici giudiziari.
Il Software CALENDAR
Il procuratore generale Caselli ha spiegato come a Torino, attraverso il software CALENDAR, viene gestito il lavoro dei 60 pubblici ministeri e di altrettanti viceprocuratori onorari. L’informatizzazione consente di generare in automatico il calendario dei servizi, evitando lunghe e faticose elaborazioni “manuali”.
Il sistema è stato realizzato dal Ministero della Giustizia in collaborazione con Microsoft facendo riferimento all’art. 1, comma 1 bis, D.Lvo 25/7/2006, n. 240, introdotto con la L. 22/2/2010, n. 24 (conversione del D.L. 193/09 Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario), in cui si stabilisce che il magistrato capo dell’ufficio giudiziario deve assicurare la tempestiva adozione dei programmi per l’informatizzazione predisposti dal Ministero della giustizia per l’organizzazione dei servizi giudiziari, in modo da garantire l’uniformità delle procedure di gestione nonché le attività di monitoraggio e di verifica della qualità e dell’efficienza del servizio.
E per convincere i più refrattari, l’art. 2, co. 1, lett. n) D.L.vo 109/2006, modificato dalla L.22/2/2010 n. 24, stabilisce che può costituire illecito disciplinare la reiterata o grave inosservanza delle norme regolamentari o delle disposizioni sul servizio giudiziario o sui servizi organizzativi e informatici adottate dagli organi competenti.