«La nuova frontiera delle libertà è su Internet e l’America è determinata a difenderla ed espanderla sfidando i dittatori, per farne una piazza digitale dove valgano gli stessi diritti universali di Times Square o Piazza Tahrir». Così il Segretario di Stato Hillary Clinton ha messo in guardia i governi repressivi a non limitare la libertà di Internet, affermando che tali sforzi alla fine falliranno. Lo ha fatto durante il suo discorso alla George Washington University, trattando in maniera approfondita anche le questioni che hanno visto conivolti gli stessi Stati Uniti.
Il riferimento è al caso Assange, in merito al quale, Hillary Clinton ha fatto una precisazione: «Wikileaks non ha nulla a che vedere con la libertà digitale perché le migliaia di documenti segreti del Dipartimento di Stato che Julian Assange ha messo online sono stati ottenuti con un furto simile a quelli fatti in passato adoperando le valigette. Si tratta di un reato grave contro lo Stato che ha messo a rischio la vita di numerosi attivisti dei diritti umani svelandone gli incontri con i nostri diplomatici».
Le giuste declinazioni della “libertà di Internet“, secondo il Segretario di Stato, sono da individuare tra i volontari russi che usano il Web per combattere gli incendi, tra gli alunni siriani che ricorrono ad Internet per denunciare gli abusi degli insegnanti e tra le famiglie cinesi che la usano per cercare i bambini scomparsi. I pericoli invece vengono da chi adopera la Rete per limitare i diritti universali dell’individuo e la Clinton elenca in particolare cinque Stati: Birmania, Cina, Cuba, Vietnam e Iran.
Secondo la moglie dell’ex Presidente Usa, la sfida è triplice e consiste nel trovare l’equilibrio fra libertà e sicurezza, fra trasparenza e riservatezza, tra tolleranza e censura. Allo scopo di abbattere le barriere che tante dittature impongono alla Rete nel proprio Paese e che sbilanciano, di fatto, l’equilibrio in favore della chiusura, della repressione e della censura, la diplomazia americana ha prgrommato una seire di investimenti che andranno a beneficio di chi si batterà per la tutela dei diritti umani in tutto il mondo.
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