«Troppi sono i ritardi sul cablaggio nel nostro Paese. In Italia lo sviluppo della fibra è partito addirittura in anticipo rispetto ad altri per poi arrestarsi, tanto che ci siamo visti superati nelle graduatorie di penetrazione della nuova tecnologia da molte altre nazioni». È l’allarme lanciato dall’assessore regionale Stefano Vinti, in vista del convegno nazionale “Fiber to the Home? che si svolgerà a Milano il 9 e 10 febbraio sullo stato dell’arte e le relative prospettive delle reti in fibra ottica in Europa.
Vinti, che ha un blog ed è da sempre molto attivo anche sui principali social network, nella sua nota, sottolinea i benefici enormi della diffusione dei cavi ottici, che «permettono di veicolare grandi quantità di dati digitali nelle case e negli uffici ad una velocità enormemente superiore a quella dei cavi in rame attualmente in uso nella stragrande maggioranza dei casi». Mentre però la Regione Umbria, dove Vinti è assessore, é impegnata nello sviluppo del progetto regionale per la banda larga, non c’é un vero piano nazionale di sviluppo della banda larga.
L’assessore, quindi, si chiede come mai le Regioni siano tenute fuori dai tavoli nazionali dove si assumono decisioni su questi temi, dipendendo di fatto, per lo sviluppo della banda larga, dalle condizioni tecnologiche degli apparati e dai
programmi dell’operatore dominante.
«Tale situazione – denuncia Vinti – è insostenibile per l’Italia, che è sempre più fanalino di coda in Europa per utilizzo della banda larga. Ormai – conclude l’assessore – è necessario inserire nella nostra Costituzione il diritto ad internet così come è necessario inserirlo nello statuto della Regione Umbria».
In effetti, un recente studio di I-Com, associazione senza finalità di lucro che promuove temi e analisi sulla competitività in chiave innovativa, evidenzia come solo l’1,56% delle famiglie abbia una connessione ad Internet in fibra ottica. La scarsa attitudine del Belpaese alle connessioni superveloci è palese anche confrontata con i paesi membri dell’Ocse: l’Italia si piazza quattordicesima in Europa per penetrazione della fibra ottica, decisamente distante dalla vetta, dove domina la Lituania con il 21% delle famiglie connesse.