«Dal prossimo 1 febbraio 2011, i gestori delle stazioni di servizio autostradali dovranno comunicare al nostro Ministero il prezzo di vendita al pubblico dei carburanti. L’obbligo sarà, poi, esteso a tutti i punti vendita con un’articolazione in relazione alle varie tipologie di carburante per autotrazione». È quanto ha affermato sabato il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, nel corso del question time alla Camera sul caro-carburanti.
Romani ha riferito che i prezzi «dovranno essere comunicati almeno una volta alla settimana e, comunque, ad ogni loro variazione. I dati saranno immediatamente pubblicati sul sito web dell’osservatorio prezzi del Mise. Questo consentirà un monitoraggio diretto dei prezzi effettivamente praticati, sostituendo gli attuali valori medi di confronto. Il Mise sarà, quindi, in grado di elaborare andamenti del prezzo, anche su base territoriale, e il Governo potrà effettuare analisi ed interventi ancora più puntuali».
Il sito dell’osservatorio dispone già di una sezione “carburanti” in cui, attualmente, sono elencati i prezzi della benzina verde e del gasolio con e senza servizio alla pompa, divisi per capoluogo di provincia. Da febbraio, il monitoraggio si aggiungerà alla meno esaustiva pubblicazione dei prezzi self-service dei carburanti sulla rete autostradale, prevista dal secondo provvedimento di liberalizzazione varato dal Governo con la legge 40/2007 e integrata nella rete stessa attraverso i tabelloni posti all’inizio e lungo le tratte autostradali (dati forniti direttamente dai gestori).
Nel frattempo il Codacons denuncia il livello raggiunto dal prezzo della benzina verde, distante pochi centesimi dal record del 16 luglio 2008, quando si toccò la soglia di 1,558 euro al litro. «Si deve prendere atto – scrive l’associazione dei consumatori in una nota – a distanza di più di 16 anni da quando, nel maggio del 1994, vi è stata la liberalizzazione dei listini dei carburanti, che la concorrenza in Italia non è mai arrivata e che le compagnie petrolifere fanno il bello ed il cattivo tempo, imponendo ai tartassati automobilisti italiani prezzi capestro, nell’indifferenza della politica. Con i prezzi amministrati, invece, il Governo si assumerebbe almeno le proprie responsabilità».