Il 44° rapporto annuale del Censis, nel capitolo su “Comunicazione e media“, esamina il rapporto degli italiani con le nuove tecnologie e con l’informazione. Dall’indagine emerge che solo il 43 per cento degli utilizzatori del web si dice pienamente fiducioso in merito alla sicurezza delle transazioni online, un dato nettamente più basso del 58 per cento rilevato a livello europeo.
Il Censis ha verificato, inoltre, che per il 64,2 per cento del campione, la forza della rete sta proprio nella piena libertà, ma il numero di persone che si dice disposto ad accettare il meccanismo dei “micropagamenti” dei contenuti è in forte crescita (a fare da traino all’aumento di consensi è il campione dei laureati). Secondo l’11,8 per cento, infine, Google e gli altri aggregatori di notizie dovrebbero condividere i loro profitti con i produttori di contenuti.
In sostanza, i navigatori italiani continuano a vedere la Rete come una fonte di informazione ancora libera dalle logiche di mercato, ovvero l’unico canale dove possa essere smaltita la “lunga coda” dei contenuti, meccanismo improponibile su qualunque altro media a pagamento. Al tempo stesso però, l’utente comune vuole potersi fidare di tale mezzo e chiede una maggiore sicurezza.
Non è infatti trascurabile la quota di utenti che rientra nella schiera di chi incontra abitualmente problemi come spam, virus, violazione della privacy e truffe online. Tale situazione incide per il 55 per cento (contro una media europea del 42) nella scelta di evitare le transazioni finanziarie online.
In favore della Rete vanno invece i dati sull’audience televisivo: da settembre 2009 a giugno 2010 i telegiornali nazionali sono passati da 18.333.000 a 14.968.000 telespettatori. Per quanto riguarda il mercato libraio, il Censis ricorda che l’Associazione degli editori prevede per fine 2010 una quota di mercato per gli e-book dello 0,1%, triplicata rispetto a dicembre 2009. Dato che si riflette sulla flessione del mercato editoriale nel suo insieme (-7,1% tra il 2006 e il 2009, -5,3% dal 2008 al 2009) e nella forte crescita delle vendite online, che rappresentano il 21,7% del mercato digitale (+94,4% tra il 2006 e il 2009, +11,9% tra il 2008 e il 2009).