La prima Commissione assembleare delle Marche ha incontrato il presidente del Corecom Marco Moruzzi, con il quale ha affrontato i problemi delle tv locali connessi al Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre.
Secondo Moruzzi, il criterio adottato nelle regioni in cui è già stato attuato lo switch off dall’analogico al digitale terrestre rischia di lasciare le emittenti che si affacciano sull’Adriatico in balia delle interferenze di segnale con le tv slovene, croate, bosniache, montenegrine e albanesi.
Le frequenze UHF occupate in questo momento dalle nove televisioni locali (E’Tv Marche, Fano TV, Quintarete, Radio Televisione Marche, Tele 2000, Teleadriatica, Tv Centro Marche, Tvrs, Video Tolentino) non hanno nemmeno la speranza di essere traslocate su quelle tutt’ora libere nello spettro digitale, poiché tali spazi verrebbero assegnati alle emittenti su scala nazionale.
«Una situazione – sottolinea Moruzzi – che porterebbe alla scomparsa dei requisiti per poter continuare ad operare». Anche perché, molti dei paesi balcanici ancora non hanno pianificato la transizione al digitale terrestre, pertanto non ci sono cambiamenti in vista dello stato delle cose.
Le reti marchigiane contano su un totale di 89 dipendenti e un fatturato complessivo di 5.466.434 euro, «con l’oscuramente del segnale e il conseguente blocco delle trasmissioni – ha proseguito il presidente del Corecom – si aprirebbero le porte a una grave crisi del settore, con conseguenze sul fronte economico e occupazionale e si andrebbe a ledere in modo sostanziale il pluralismo dell’informazione».
La giunta regionale, da parte sua, è pronta a favorire un tavolo di concertazione sul tema, mentre la presidente della Commissione Rosalba Ortenzi ha auspicato un’iniziativa unitaria da parte dell’Assemblea legislativa.