«Io domani lavoro e chi lavora non accende la tv», sono le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ha ribadito la sua posizione nei confronti di chi ha pensato ad una pausa o ad un permesso per seguire l’ultima partita dell’Italia nella fase a gironi del Mondiale sudafricano.
Chi, alle 16, si troverà ancora in ufficio non potrà perciò accendere la televisione o almeno è quello che auspica Brunetta, che aggiunge: «Io domani lavoro così come lavoreranno tutti i 3 milioni e 650 mila dipendenti della pubblica amministrazione».
Non è da escludere che i più lungimiranti abbiano chiesto permessi in tempi non sospetti e che quindi riescano in qualche modo a godersi l’evento sportivo in tutta tranquillità. Per tutti gli altri, ma soprattutto per chi utilizza Internet per lavoro, c’è sempre la possibilità di vedere la partita in streaming sul web.
Dal portale Rai è possibile sintonizzarsi sull’evento sia riducendo il video in finestra, sia allargandolo a tutto schermo. I più discreti possono utilizzare delle cuffie, mettendo il sito in background o ridimensionando il browser.
Mentre da noi, il ministro Brunetta ha paura della perdita di produttività del Paese, in Serbia il Parlamento ha sospeso i lavori per un mese con la scusa dell’accavallamento delle dirette dei Mondiali con le dirette delle sedute in aula.
Forse non siamo ancora arrivati a questo punto, ma quanti sono pronti a scommettere che dalle 16 in poi, in molti uffici pubblici, sarà davvero difficile riuscire a concentrarsi sul lavoro?