Paolo Romani, viceministro con delega alle Comunicazioni, è intervenuto durante il convegno del Politecnico di Milano su “Mobile content & Internet” parlando dell’infrastruttura di rete di prossima generazione e dei recenti annunci, da parte degli operatori, di progetti indipendenti.
Romani vorrebbe convincere i quattro concorrenti a mettersi intorno ad uno stesso tavolo affinché si lavorasse per la realizzazione di un’unica rete. Gli schieramenti vedono in realtà gli operatori alternativi consorziati da un lato e Telecom dall’altro, per conseguire lo stesso obiettivo, ovvero una infrastruttura in fibra ottica che vada a sostituire la vecchia rete in rame.
Dopo l’incontro avuto separatamente con ognuno degli operatori, il viceministro ha intenzione di convocare tutti i soggetti a breve. Telecom, infatti, ha fatto sapere di essere disposta a discutere sul tema per quanto riguarda le infrastrutture passive, cioè tratte continue di fibra ottica senza apparati trasmissivi, che verrebbero fornite come diritto d’uso a lungo termine e consentirebbero a qualunque operatore di telecomunicazioni di costruire la propria rete a banda larga, di trasposto o di commutazione, scegliendo autonomamente gli apparati, i protocolli e i servizi da implementare e gestire.
Anche il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, azionista di Telco, Corrado Passera, in un’intervista al Wall Street Journal ha auspicato che Telecom si associ con gli altri operatori invece di cercare di finanziare da sola la rete in fibra ottica. Inoltre, per molti analisti – riporta sempre il Wall Street Journal – sarebbe ancora più difficile per l’azienda italiana finanziare questo nuovo progetto e, allo stesso tempo, fronteggiare una montagna di debiti da 33 miliardi di euro.