Il “Pew Research Center for the People & the Press” è un’organizzazione indipendente che studia le inclinazioni della popolazione americana nei confronti della politica, della stampa e dei media in generale. Nella sua ultima indagine è emerso uno spaccato degli statunitensi relativamente alla fruizione di video online che mostrano un particolare interesse per i contenuti di basso profilo.
Nella maggior parte dei casi si tratta di riprese amatoriali come quelle del gatto che suona il piano o del bambino in confusione post-anestetica. Su YouTube sono i video più cliccati e quelli più commentati. Rimbalzano su Facebook e diventano ispirazione per cloni grotteschi fino a quando non passano di moda (come i dimenticati esperimenti con caramelle alla menta e Coca Cola).
Perfino le news online vengono snobbate in favore dei più divertenti scherzi filmati. Dai dati emerge intanto che ben sette internauti adulti su dieci hanno usato internet per guardare o scaricare filmati dalla rete, pari a poco più della metà di tutta la popolazione degli Stati Uniti, in costante crescita grazie alla presenza di contenuti sempre migliori e alla diffusione di Internet veloce.
In crescita anche il numero di utenti attivi, cioè di persone che pubblicano online i propri video. La piattaforma preferita è, nemmeno a dirlo, YouTube, anche se sono in aumento le preoccupazioni legate alla privacy che cominciano a frenare i contenuti che riguardano la sfera famigliare. Rispetto al 2007, si registra un +31% nel settore dei cosiddetti “funny videos“, mentre i video a carattere informativo o giornalistico, nonostante vengano visti dal 22% in più degli internauti (sempre relativamente al 2007) sono a debita distanza dal successo dei passatempo digitali.
Da notare il crescente interesse per i film o i programmi tv, ormai fruiti direttamente online dagli schermi dei pc.