L’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) questa proprio non se l’aspettava: in paziente attesa da anni di un chiarimento, da parte del viceministro Paolo Romani in merito ai soggetti interessati al pagamento del Canone Rai, ha dovuto constatare che, per ora, è la riscossione del dovuto che preme alla maggioranza delle parti in gioco, al di là dell’incertezza normativa.
Vincenzo Donvito, presidente dell’Aduc, ha infatti riferito che, nel corso della quinta conferenza sul digitale terrestre, Rai e Mediaset sono giunti ad un accordo perché ci sia il contributo massimo di entrambi i network a far rientrare l’evasione del canone Rai.
Inoltre, secondo l’editoriale di Donvito sul sito dell’Aduc, il presidente Rai, Paolo Garimberti si sarebbe rivolto al viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, per chiedere il suo aiuto affinché il Parlamento faccia tutto quello che è in proprio potere per recuperare il canone evaso.
Ma chi è obbligato al pagamento? “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento Tv”, si legge sul sito della Rai.
E ancora: “Trattandosi di un’imposta sul possesso o sulla detenzione dell’apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive”.
Eppure non è chiaro se chi sia in possesso di un pc collegato ad Internet debba pagare o meno tale imposta. All’interrogazione parlamentare del giugno 2008, il viceministro alle comunicazioni Paolo Romani aveva risposto (a gennaio 2009) che «la questione presenta alcuni profili di incertezza, considerato che si tratta di disposizioni normative non adeguate alla evoluzione tecnologica, si ritiene opportuno procedere ad un approfondimento tecnico-giuridico della questione».
Insomma, l’incertezza rimane, ma intanto per la Rai, sono tutti evasori…