Salute, il portale “Onda” si affida alle donne in parlamento

di Lorenzo Gennari

8 Aprile 2010 13:00

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Il sito internet dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (Onda) si rinnova e, per portare l'attenzione sulle problematiche di salute femminile, coinvolge le donne parlamentari

Il sito dell’Onda, dedicato alla salute e all’universo femminile in generale, utilizzerà un gruppo di parlamentari donna del Senato e della Camera delle varie Regioni italiane per portare l’attenzione sulle fondamentali problematiche di salute femminile.

Lo ha annunciato l’osservatorio stesso, che ha colto l’occasione per pubblicizzare l’arricchimento di contenuti del portale: video educazionali, interviste, contatti con esperti, iniziative sul territorio sono le novità che si trovano nelle diverse pagine web di ondaosservatorio.it.

Le aree d’interesse vanno dall’alimentazione alle patologie come l’artrite reumatoide, il diabete, l’osteoporosi, alle malattie a trasmissione sessuale a quelle cardiovascolari o neurodegenerative, dalla menopausa all’oncologia, dalle patologie psichiche alle salute materno infantile.

D’ora in poi, tramite il sito, ci sarà la possibilità di trovare con immediatezza un centro specializzato o un’associazione di supporto per il paziente. «Onda – spiega la presidente Francesca Merzagora – promuove da tempo una cultura della salute di genere».

Il coinvolgimento delle istituzioni è ora diventato indispensabile per abbracciare un più vasto pubblico interessato ai contenuti e ai servizi del sito. «A tale scopo é stato selezionato un gruppo trasversale di parlamentari – continua la presidente – costituito da una/due parlamentari per regione, su cui l’Osservatorio fa affidamento per portare l’attenzione a livello centrale su alcune fondamentali problematiche di salute femminile e materno infantile quali la partecipazione delle donne agli studi clinici, l’istituzione delle cattedre di medicina di genere nell’ambito delle facoltà di medicina, provvedimenti sul testamento biologico, ospedali women friendly, attenzione alla prevenzione, salute femminile nelle carceri».